Figlio di un agnostico ex pastore keniota emigrato per motivi di studi negli USA e di una giovane e stravagante bianca del Kansas, Barack Obama, dopo la laurea in Scienze Politiche, si impegna attivamente per ampliare la base elettorale e far registrare al voto il maggior numero di elettori possibile. Esercita la professione di avvocato, impegnato soprattutto a favore di organizzazioni che si occupano della difesa dei diritti civili e del diritto di voto, e viene successivamente chiamato a insegnare Diritto costituzionale all’Università di Chicago. Nel 2004 è eletto senatore per il Partito democratico nello stato dell’Illinois. Nel febbraio 2007 annuncia ufficialmente la sua candidatura alle elezioni presidenziali che si svolgeranno l’anno successivo. Le elezioni americane si svolgono dopo circa due anni di campagna elettorale e dopo estenuanti primarie attraverso le quali gli elettori democratici e quelli repubblicani scelgono i candidati che si sfideranno nella competizione finale fissata, in base a una legge del 1792, “al martedì che segue il primo lunedì di novembre, ogni quattro anni”. La corsa per la nomination del Partito democratico, che vede di fronte il giovane Barack Obama e la ex first lady Hillary, si risolve dopo quattro mesi di maratona, in una “convention” sostanzialmente equilibrata, con una leggera prevalenza dell’ afro americano. Anche il candidato repubblicano, John McCaine, viene scelto, irritualmente, dalle primarie. George W. Bush, il presidente uscente, infatti, non è ricandidabile avendo compiuto due mandati e il suo vice, Dick Chaney, fin dalla sua nomina a vice presidente, aveva dichiarato che non si sarebbe candidato. Il risultato elettorale delle elezioni presidenziali americane è inequivocabilmente a favore del giovane Obama che registra un 52,9% e 365 grandi elettori, contro il 45,7% di McCaine e 173 grandi elettori.
Nel 2008, il martedì che segue il primo lunedì di novembre, il 4 appunto, gli americani eleggono il loro primo presidente di colore. La cerimonia del giuramento, già di per sé un avvenimento storico, si celebra il 20 gennaio del 2009, in una gelida giornata in cui la temperatura è ampiamente al di sotto dello zero, ma, nonostante questo, ai piedi del palco allestito per la cerimonia, si riversano oltre due milioni di americani che cantano, ballano e fanno festa e non vi è parte del mondo che non abbia seguito quell’avvenimento, osservato unanimemente come la speranza di cambiamento per il mondo intero. Il discorso di Obama, nella cerimonia di investitura, più che un discorso programmatico è una continua affermazione di valori attraverso i quali compiere l’opera di ricostruzione dell’America che il giovane presidente si appresta a percorrere: coesione tra etnie; confronto tra culture; dialogo tra religioni; rispetto per l’ambiente; aspirazione alla pace. Emerge con forza, da quel discorso, la consapevolezza dell’enorme responsabilità di essere il presidente della maggior potenza del mondo occidentale e contemporaneamente la speranza di poter incidere sulle scelte di cambiamento del pianeta affermate attraverso lo slogan “Yes, we can!” (Si, noi possiamo!)
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Cara Cora (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design