Non saprei da dove iniziare, ma una buona traccia me la offrono alcune recenti sentenze, di assoluzione, della nostra Giustizia nei confronti di amministratori che, stando a quanto si afferma in queste formule delle Supreme Corti (dei Conti nello specifico): “non erano tenuti a conoscere”.
E’ stato così per la vicenda della Provincia di Firenze che vedeva coinvolto Matteo Renzi, definito “ignaro e per questo innocente”, ma di casi ne abbiamo davvero tanti e tutti alquanto eclatanti, stranamente passati in sordina. Tanto che oggi vengono fuori i recidivi e si avvalgono, preventivamente, di quel diritto all’ignoranza che una Legge che sino a ieri, l’ignoranza, non la ammetteva per nessuno, oggi comincia ad ammetterla e giustificarla per chi ha approfittato di incarichi e ruoli solo per suo personale interesse o ha lasciato che altri ne approfittassero.
Ci sarebbe poi la vicenda di Ruby e le sue “parentele”, la sua uscita dalla questura e tutto il seguito dei fatti, sino all’altra assoluzione per “ignoranza di molti” -a partire da quelli che votarono per la versione meno vera dei fatti in Parlamento- comminata poi allo scaltro “utilizzatore finale” di tanta menzogna, oltre che di tanta “giovine grazia“.
Dalle nostre parti poi, di recente, ci sono i due stralci dalle indagini sui fondi regionali, per Peppino Balia e Renato Lai, anch’essi a quanto pare, “non tenuti a conoscere le procedure”. E nemmeno l’etica, aggiungo io, visto che poterono “sbagliare in buonafede” e giustificarsi col classico “cosìfantutti” che però, guarda caso, non per tutti funziona.
E così, anche il nostro pacioccone Sindaco di Sassari, Nicola Sanna, prova a mettere le mani avanti ed a confessare la sua “ignoranza in materia”, preventivamente o intempestivamente, scegliete voi. Dio mio, può succedere, nessuno è tenuto a sapere tutto, sbagliare è umano e l’errore è sempre lì per tutti, ecc. ecc. ecc.
Nicola Sanna salta fuori dal cilindro della verginità e la butta lì, la sua preventiva difesa sui fatti che riguardano l’azienda tedesca E-On in quel di Fiumesanto: “Bastava dirlo!”
Dire che cosa, Sindaco Sanna? Dirlo a chi? Chi doveva dirlo a chi?
Dire all’ex segretario dell’ex Assessore Regionale all’Ambiente che a Fiumesanto c’era una bomba chimica innescata? Che forse non gli è mai capitato di sentirle, quelle Commissioni o i Comitati e Movimenti spontanei? Mi pare strano!
Commissioni e Comitati dove conosceva e conosce quasi tutti, anche bene in certi casi perché suoi compagni di partito, su temi che conosce anche meglio di quelle persone, per le ragioni che ho detto. Luoghi che conosce perché è sassarese anche lui ed è pure Agronomo, Nicola Sanna, ed oggi viene fuori ostentando verginità e diritto all’ignoranza, all’inconsapevolezza? Vorrebbe forse negare la sua esperienza ed ammettere che tutti questi anni di politica, attiva e remunerata, non gli abbiano permesso di venire a conoscenza di fatti e reati che ogni giorno, per anni, abbiamo denunciato e continuiamo a denunciare?
E’ forse giusto che un primo cittadino non vada, lui di persona o mandi chi di dovere, a monitorare lo stato dell’arte di tutte le realtà a rischio presenti sul territorio di sua competenza, oppure si fa che, se nessun dato arriva, quindi tutto va bene? Perché così pare essere andata sinora.
E a chi si occupa di Giustizia chiedo, è davvero così giusto che oggi la si debba non solo sopportare diffusa e ben distribuita a tutti i livelli, ma persino ammettere ed accettare come prova a discarico, tutta questa ignoranza?
Ma se è così, che lo sia per tutti allora, ché nessun italiano possa più essere condannato, perché dell’ignoranza, questa, è la patria natia!
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