Non mi ricordo nemmeno il suo nome, anche se l’ho letto decine di volte in questi giorni.
Il suo nome non è importante.
Del resto neanche voi ve lo ricorderete, appena i media passeranno a qualcos’altro con cui riempirvi di emozioni.
Lui per me è quello che mia mamma chiamava “il destino”.
La sfiga, insomma.,
La sfiga, la sfortuna: l’altra faccia della libertà.
Vorreste vivere in una società, in un mondo, in cui tutto è prevedibile, controllabile?
Io no!
Io non vorrei vivere in un mondo in cui la sfiga non esiste.
Ho letto in questi giorni tanti articoli che cercano di spiegarci come la follia del copilota di Germanwings fosse evitabile.
Ho letto addirittura una citazione–almeno spero fosse solo quello–da parte di un’amica, in cui si accusava tutta la società della tragedia dell’Airbus.
Ho visto tirare in ballo la Germania nel suo insieme, con la sua mania di controllo e di perfezione.
Qui c’è qualcosa di vero.
La tragedia dell’Airbus è il frutto della mania di controllo della società occidentale.
Non solo tedesca quindi.
Dopo l’11 settembre si è adottata dappertutto la regola di sprangare la porta della cabina di pilotaggio degli aerei.
Smania di sicurezza.
Comprensibile.
Chissà se sono stati prevenuti altri dirottamenti del tipo dell’11 settembre.
Chissà.
Fatto sta che questa volta–la legge di Murphy–proprio quella regola è costata la vita a 130 persone.
È successa una delle cose più imprevedibili: un pilota fuori di testa che chiude fuori dalla cabina il pilota sano di testa.
Si poteva prevenire?
Certamente: bastava non farsi prendere dalla mania di sicurezza dopo l’11 settembre.
Sarebbe bastato che gli esseri umani non fossero tali e questa tragedia non sarebbe avvenuta.
Sarebbe bastato che l’Occidente non si fosse fatto prendere dal panico orchestrato dall’America di Bush e quei 130 passeggeri dell’Airbus non sarebbero morti.
Il primo pilota sarebbe entrato nella cabina, avrebbe chiesto l’aiuto del resto dell’equipaggio, e quel povero matto sarebbe stato neutralizzato.
Ma tutti ancora siamo–siete–rincoglioniti da Bush e dai suoi grandissimi figli di puttana, che hanno praticamente sequestrato tutto il mondo in nome della lotta al terrorismo islamico, cioè dei propri interessi.
Fatto sta che gli umani sono quello che sono e Bush è riuscito a rincoglionire tutto il mondo.
Finora sono stati i “terroristi” a piangerne le conseguenze in Irak, Afghanistan, a Guantanamo, ecc.
Questa volta è toccato a 130 europei.
Esisteva un pericolo “terrorismo” su un volo da Barcellona alla Germania?
Ancora più improbabile di un secondo pilota che flippa.
Eppure tutti siamo-siete–d’accordo che la regola della cabina sprangata fosse una regola razionale.
Lo era e lo è ancora: il terrorismo esiste ed è più probabile di un pilota che esce fuori di testa, su altri voli.
Il problema è un altro.
Il problema è la sfiga.
Il problema è la legge di Murphy: http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_Murphy
Si può evitare la sfiga e prevenire qualsiasi incidente?
Certamente.
Quando il sole tra 5 miliardi di anni esploderà, avvolgento tutto il sistema solare in una nube di fuoco, e la terra verrà vaporizzata, non ci sarà più niente che possa andare storto, almeno non più storto di così: http://archivio.panorama.it/scienza/spazio/occhi-al-cielo/La-Terra-potrebbe-sopravvivere-all-esplosione-del-Sole
Solo in un mondo di morti si possono evitare gli imprevisti, la sfiga.
Viviamo in una società in cui la sfortuna non è più prevista e addirittura neanche la morte.
“Siamo tutti responsabili del nostro destino–eja, de linna!–e se qualcosa va storto è colpa nostra.”
Perfino la morte può essere vista come una colpa: vedi il moltiplicarsi dei deficienti salutisti, quelli che moriranno comunque, malgrado la vita infelice che avranno condotto.
Come dico da quando è apparso l’avvertimento sui pacchetti di sigarette: “Vivere uccide!”
Si muore, ragazzi miei.
Si muore: care ragazze di cinquanta anni.
Tutti moriamo.
E tutti moriamo per via della sfiga, che se non fossimo sfortunati, vivremmo tutti fino a 120 anni.
L’unica ragione per cui io vorrei vivere fino a 120 è il divertimento che mi procurerebbe vedere i salutisti a 120 anni: da morire dal ridere!
Si muore anche nelle società totalitarie in cui qualcuno cerca di controllare tutti gli altri e gli altri lo lasciano fare.
Adesso, dopo la tragedia dell’Airbus, si moltiplicano gli appelli verso una società che renda una simile tragedia impossibile.
Nessuno sembra voler capire quali siano le vere ragioni.
Quaranta anni di liberismo hanno convinto miliardi di persone che la felicità e la vita eterna siano un diritto e la sfiga una colpa: nostra o altrui.
No, cari miei, la sfiga esiste e di sfiga si muore.
Dove c’è almeno un po’ di libertà esiste l’imprevisto: nel bene e nel male.
Ma, per capirci, le bombe che uccidono i bambini palestinesi non sono sfiga, sono crimini contro l’umanità.
Tanto per capirci.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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