Doveva vincere Elisa – era il risultato della classifica della stampa – ma il popolo ha ribaltato il risultato a favore di Mamhood e Blanco. Però ad osservare meglio tra queste decisioni ci sono brividi che percorrono lungo la schiena dei voti. Sulle ultime posizioni c’è un sostanziale accordo: le peggiori sono quelle di Ana Mena e di Tananai che pagano anche le pessime esibizioni dal vivo: la prima senza voce il secondo con voce perfettamente stonata. La sorpresa non è lo scambio tra il primo e il secondo posto (chi segue twitter lo doveva capire subito che i ggiovani, quelli che sostanzialmente votano, sono per Blanco e Mamhood) ma il terzo posto di Gianni Morandi che la giuria degli addetti ai lavori lo vedeva comunque buon quinto. Ritengo sia un podio bilanciato e corrispondente al valore delle forze messe in campo anche se ad un riascolto meno frettoloso e con la possibilità di sentire anche gli originali la canzone Ciao della Rappresentante di lista meritava il terzo posto provvisorio e lo scivolone al nono è solo perché il gruppo non ha gli innumerevoli fan che il plotone di ragazzetti sa di avere. Così Sangiovanni (quello di Malibù) è riuscito a salire dall’undicesimo al quinto posto e Irama dal nono al quarto. Non credo però si possano replicare le storture che videro vincere nel 2009 Marco Carta e l’anno successivo Valerio Scanu prodotti di “amici” con due canzoni al giorno d’oggi impresentabili. Paga qualcosa Noemi che ha un pezzo bellissimo (guarda caso scritto da Mahmood) e meriterebbero un posto al sole Michele Bravi e Matteo Romano (rimasto diciassettesimo). Questo Sanremo sembra essere la fotocopia di quello dello scorso anno dove da subito si capiva che la lotta era tra due canzoni al di sopra delle altre: quella dei Maneskin contro quella di Fedez e della Michielin. E, guarda caso, il terzo era rappresentato dalla musica rassicurante, classica, che fa bene al cuore: nel 2021 Ermal Meta nel 2022 Gianni Morandi. I giochi sembrano fatti e stasera ci sono le cover con interpretazioni tutte da sentire.
E dal divano di Sanremo per oggi è tutto.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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