Negli stadi di calcio si applica il Daspo: ai tifosi considerati violenti o pericolosi per le loro intemperanze viene proibito di assistere allo spettacolo sportivo, che dalla loro presenza potrebbe esserne danneggiato. Ecco, io applicherei esattamente lo stesso provvedimento ai due turisti torinesi accusati di avere inciso con uno scalpello le grotte di Cala Luna. Daspo, come per gli ultrà degli stadi, tradotto nel divieto a tempo indeterminato di entrare in Sardegna. La Sardegna è un museo naturale. Se vandali di tal fatta attentano alle sue beltà con questa sfacciataggine, è chiaro che non dispongono della sensibilità e dell’intelligenza per poter essere ammessi al museo. Intelligenza, certo, perché chi abbia un minimo di cervello mai si sognerebbe di postare su Facebook le foto con lo scalpello in mano, mentre segna con graffiti da uomo primitivo una roccia millenaria. Nessun desiderio di vendetta, nessuna pena corporale, ma tutta l’indifferenza possibile per questi selvaggi – che magari vedono in noi i selvaggi – e una sanzione pratica che ponga al riparo l’Isola da chiunque sia colto dall’irresistibile impulso di sfregiarla, sentendosene chissà come nel pieno diritto. Naturalmente, al divieto aggiungerei l’obbligo di pagare i danni. Anche se non si possono stimare in vil moneta le ferite inferte ad un’opera d’arte, nel museo chiamato Sardegna.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
Da Mattarella a Zelensky passando per Sanremo.
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.023 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design