5 – Google e Bibbiano.
Occorre accertare i fatti e per farlo serve comprendere dove siano state infrante le leggi. Ci serve l’azione che deve essere visibile; il suo effetto che deve consistere in un danno tangibile; la colpevolezza (o presunta tale) che deve essere ascritta necessariamente all’autore.[1] Per accertare i fatti occorrerebbe, come ci ricorda Cesare Beccaria che “le leggi siano chiare e precise” e tutto sarebbe più facile in quanto al giudice “consiste accertare un fatto[2]” con chiarezza e semplicità.Il caso Bibbiano non è semplice. Si parla di presunti abusi sui minori da parte di familiari e accertare i fatti presuppone un’analisi circostanziata delle azioni che devono essere prove in grado di reggere ad un successivo confronto tra le parti in tribunale. Sono parole di minori che hanno provocato una serie di azioni. Occorre comprendere se quelle parole sono vere o sono frutto invece di induzione da parte di adulti o di semplice fantasia infantile passata al setaccio in maniera errata. Non c’è la pistola fumante in mano al presunto assassino, tutto si muove in un delicato perimetro dove i protagonisti sono dei bambini che vivono con i propri familiari e dove vi sono state decisioni dolorose prese da alcuni professionisti (assistenti sociali, psicologi e neuropsichiatri infantili) che hanno convinto il Giudice del Tribunale dei Minorenni ad applicare le Legge e allontanare il bambino dalla propria famiglia risultata inadatta per la sua crescita. Vi è dunque alla base di tutto un percorso giuridico sostanziale e non una semplice presa di posizione dell’assistente sociale che ha strappato il bambino ai genitori. Perché questo, occorre ribadirlo, è stato più volte detto e ribattuto. Vergognosamente qualcuno ha aggiunto sia stato il sindaco di centro-sinistra a compiere questo orribile delitto. E lo ha fatto per una speculazione politica. Tutto questo è feroce e vergognoso e lo sarebbe, beninteso, se il PD avesse utilizzato per squisiti fini propagandistici i problemi giudiziari di un sindaco cinquestelle o della Lega. E’ vergognoso sempre e per chiunque utilizza un’indagine per fini politici. Poi, tutto è stato buttata nella piazza virtuale ed in alcune trasmissione dove è detto e urlato prima al sindaco, poi agli esponenti del partito di appartenenza del sindaco (il Partito Democratico): parlateci di Bibbiano, come se fosse una colpa, un segno indelebile, lo stesso segno che Dio imprime a Caino per essere sempre riconosciuto.Se provate a digitare la parola “Bibbiano” su qualsiasi motore di ricerca vi troverete molte pagine dedicate a questo caso. Google ci informa che ha trovato 2.690.000 risultati in meno di un secondo. Per capire l’enormità e l’assurdità di questo fenomeno provate, invece, a digitare “Ghiardo” il nome del comune vicinissimo a Bibbiano e inserito nei sette comuni della Val d’Elsa dove Bibbiano è il capofila. Ghiardo viene trovato dal motore di ricerca Google solo 61.800 volte nonostante ci sia un solo bambino di Bibbiano coinvolto nell’inchiesta ma ci sono famiglie che vivono nella val d’Elsa e Ghiardo è uno di quei comuni. Per renderci ulteriormente conto di quanto Bibbiano sia divenuto il male assoluto basta ascoltare quello che ha raccontato Alessia, consigliere comunale, a Pino Corrias per un servizio pubblicato sul “Venerdi” di Repubblica: “La settimana scorsa al mare, quando l’albergatore ha visto che ero di Bibbiano mi ha chiesto di non dirlo”. E lei c’è rimasta di sasso.[3]Un sasso pesante, pesantissimo che è caduto su un piccolo paese: 2.690.000 pagine di internet, dove Imola, patria dei motori ha 7.150.000 risultati e Recanati, il paese di uno dei più grandi poeti al mondo, ha soltanto 134.000 risultati. L’infinito terribilmente battuto dal poco finito e poco chiaro caso Bibbiano. I titoli che trovate in Internet sono tutti enfatici, pronti a raccontare, in un attimo, la verità sacrosanta e definitiva: “Bibbiano è la pagina peggiore della storia della nostra Repubblica” dice il consigliere regionale di Forza Italia Andrea Galli dimenticando, forse, più di qualche pagina del libro del nostro paese: dalla strage di piazza Fontana a quella di Brescia, alla strage di Bologna, al delitto Moro, solo per citare alcune oscure pagine degli ultimi anni; “Bibbiano, tensione dopo scandalo affidi: assistenti sociali aggredite, dipendenti barricati in sede” giusto per restare in tema di costruzione di mostri. C’è da notare che il titolista ha già deciso che si tratta di “scandalo affidi” laddove la verità è tutta da accertare; “Se il Pd tornerà a comandare insabbierà il caso Bibbiano”; “Bibbiano, a che punto è l’inchiesta sugli affidi illeciti dei bambini” si chiede, per esempio Vanity fair dimenticando che nessun affido deciso dal tribunale dei Minori è “illecito”. Finora quei provvedimenti sono assolutamente leciti e dovranno, eventualmente, essere rivisti se si accerterà che sono stati commessi dei reati tali da indurre il giudice all’errore. Infine, se digitate “scandalo Bibbiano” vi troverete “soltanto” 1.420.000 risultati a vostra disposizione tra i quali campeggia nella prima pagina un articolo molto interessante di Maura Manca, dell’agenzia Agi che, al di la del titolo enfatizzato (ma si sa, i titoli servono solo per acchiappare i like”) “Bambini strappati alle famiglie. Lo scandalo di Bibbiano e il ruolo degli psicologi” prova a dare un senso narrativo diverso a tutta la vicenda. Qualcuno, insomma, prova a ragionarci. Manca ci racconta che l’inchiesta nasce da un sospetto: troppi bambini, in un arco di tempo relativamente breve, sono stati allontanati dalle famiglie accusate di abusi sui minori e dietro tutto questo pare ci sia un business illecito che ammonterebbe a centinaia di migliaia di euro. L’articolo ricorda poi tutti i reati contestati e lo fa con assoluta chiarezza. Maura Manca ricorda, inoltre, che i media hanno messo in prima pagina parole come “elettroshock” e “lavaggio del cervello” titoli ovviamente allarmistici che, secondo la Manca “generano indignazione e ribrezzo e mettono però, nel contempo, dentro il tritacarne mediatico e social la categoria degli psicologi e degli psicoterapeuti”. Vi è poi una richiesta e un auspicio eticamente giusto: “Se dovesse essere dimostrato che hanno sfruttato strumenti clinici per un arricchimento personale, per alimentare traumi e sofferenze e non per garantire il benessere dei più piccoli e dei più indifesi, obiettivo principale degli psicoterapeuti dell’età evolutiva, dovranno seriamente pagare in nome delle famiglie che hanno distrutti e dei minori cui hanno causato i danni.” Maura Manca conclude il suo pensiero legittimo e condivisibile aggiungendo: “Qui non è un problema della categoria, come purtroppo rischia di passare, ma relativo alle singole persone coinvolte che hanno sfruttato il proprio ruolo a fini personali e a discapito degli altri. Per questo motivo, è importante che non venga infangato il nome di chi si prodiga ogni giorno per la tutela dei minori”.[4]Il problema di Bibbiano sta nelle parole di Maura Manca: verificare che questo scandalo sia “vero” che le accuse siano “provate” e, qualora lo fossero, i responsabili devono essere radiati dall’albo e inibiti alla professione. Non più mostri quindi, ma individui che hanno sbagliato e che dovranno essere posti davanti alle proprie responsabilità. Non più il caso Bibbiano, l’elettroshock ai bambini, il lavaggio del cervello, non più minori ostentati in pubblici comizi in nome di una verità ancora molto opinabile, non più tutti colpevoli, tutti bastardi, tutti Caino. Il problema di Bibbiano è solo una questione di persone che devono rispondere di alcuni reati e il sindaco, tra l’altro, non deve rispondere di nessuna accusa relativa a maltrattamenti su minori. Posto in questo modo Bibbiano non dovrebbe esistere e nessuno dovrebbe urlare con disprezzo: “parlateci di Bibbiano” ma sappiamo che così non è, sappiamo che la macchina del fango è ormai attiva da molti mesi ed è difficile riuscire a riportare tutto all’analisi dei fatti, a ciò che chiede, con onestà intellettuale Maura Manca e dunque, seppure con una certa ritrosia, ansia situazionale, paura di essere fraintesi, proveremo a parlare di Bibbiano, proveremo a raccontarvi cosa sono gli affidi familiari, come si gestiscono, quale sia il vero ruolo delle assistenti sociali, dello psicologo, del neuropsichiatra infantile, che peso hanno sulle scelte finali che spettano al giudice e perché, ad un certo punto nella val d’Elsa, quella che era considerata una “best pratics” pare, invece sia qualcosa di sbagliato, un punto di vista errato dove molte persone (ventisette) sono coinvolte ed accusate di reati previsti dal codice penale. Parleremo di Bibbiano con la convinzione di essere, sempre, dalla parte dei più deboli, dei bambini, di quelli che hanno diritto al futuro e che non gli deve e non gli può essere negato. Parleremo di Bibbiano e dei professionisti che lavorano quotidianamente con i minori, proveremo a spiegare quanto sia difficile l’approccio sistemico all’interno di nuclei familiari che non sono più quelli degli anni cinquanta o sessanta; hanno ereditato una tradizione che negli anni si è plasmata con le novità del mondo. Oggi la famiglia non è l’unico approdo per un minore e in certi casi non è un “porto sicuro”. Oggi un ragazzino convive con una serie di sollecitazioni che non possono essere ignorate. Utilizzare il telefono cellulare fin dall’età di cinque anni presuppone un cambio di rotta nell’analisi delle situazioni. Gli abusi sui minori forse non sono aumentati ma, per fortuna, è aumentata l’attenzione su questa fenomenologia e le luci si sono accese anche in quei luoghi bui dove nessuno prima camminava: si è entrati, da tempo, negli anditi delle famiglie, nelle stanze dove prima era impossibile camminare. Lo si è fatto con delicatezza, con strumenti semplici legati per lo più alle parole, ai racconti, ai gesti. Si sono scoperte molte nefandezze e si sono commessi molti errori. Non è semplice lavorare per gli uomini e sugli uomini, figuriamoci quando si tratta di bambini. Non vi è nessuna certezza e, per fortuna, ogni caso è un universo originale e diverso da un altro. Ogni caso raccoglie frantumi di specchi che, raccolti, non compongono mai lo stesso profilo. Analizzare i cocci dell’esistenza è impresa difficilissima. Figuriamoci farlo con i bambini. Quasi impossibile. Vi parleremo di Bibbiano senza entrare nel merito dell’inchiesta.
[1] Cfr. a questo proposito Luigi Ferrajoli, “Diritto e ragione”, Edizioni Laterza 2011, pag. 99
[2] Cesare Beccaria, “Dei delitti e delle pene”, p. 35 . E’ int
[3] Il Venerdì di Repubblica n. 1645, 27/9/2019, “Siamo noi il partito di Bibbiano” di Pino Corrias, pag. 43
[4] Bambini strappati alle famiglie. Lo scandalo di Bibbiano e il ruolo degli psicologi, di Maura Manca, 17 luglio 2019 https://www.agi.it/blog-italia/salute/bibbiano_scandalo-5858794/post/2019-07-17/
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Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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