Scendo dalla macchina, diretto verso il bar, come sempre di fretta, quando vengo avvicinato da un uomo anziano, magro, vestito con un abito grigio chiaro e in testa la berritta. E’ solo. Stringe qualcosa nella mano e viene verso di me. E’ una moneta. – Mi scusi, quanto sono? Un milione, un milione e mezzo? – Magari! Sono cinquanta centesimi, signore. – Cinquanta? E quanto sono allora, mille lire? – Più o meno… A che le serve saperlo, sono solo cinquanta centesimi. Cosa le serve? Le offro un caffè? – No, grazie, non prendo niente. – Sicuro? – Sicuro. Entro ed esco dal bar in due minuti, torno alla macchina con passo veloce. Lui è seduto su uno scalino. Si alza di scatto, come allarmato. Apro lo sportello e si risiede. Mi allontano chiedendomi perché cazzo vado sempre di fretta e se un giorno anche io sarò un vecchio uomo con la sua moneta in mano e lo sguardo di un bambino.
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