E’ bello pensare – alla De André – che dove finiscono le sue dita debba in qualche modo cominciare una penna. Perché Valentino Parlato è stato un grande giornalista, un polemista genuino, un uomo coerente, un comunista che andò contro il comunista Berlinguer e uno che riuscì a stare tutta la vita dalla parte del torto. Adesso che è morto, all’età di 86, anni i ricordi di molti quotidiani sono tutti “incensanti” cosa che, garbatamente ed ironicamente Parlato non avrebbe probabilmente apprezzato.
Voglio ricordare lui ed il mio amore per la lettura del “Manifesto” nei primi anni ottanta. Una lettura attenta e rigorosa con i pezzi di Rossana Rossanda, Luciana Castellina e soprattutto Luigi Pintor grande fumatore incallito come Parlato. Di questi quattro moschettieri ne conobbi addirittura due: Luciana Castellina per un’intervista a Teleradio Alghero 101 nel 1980 e Luigi Pintor per la presentazione di un suo libro, sempre ad Alghero, nel 2000 qualche anno prima della sua morte. Alla fine degli anni settanta leggevo anche Lotta continua e tra le domande che posi a Luciana Castellina fu quella sulle differenze dei due quotidiani. Mi rispose che non c’era possibilità di confronto perché il Manifesto era un quotidiano comunista scritto da comunisti. Probabilmente era cosi o probabilmente era un atteggiamento snobistico nel quale, forse, quelli del “manifesto” sono vissuti e si sono in qualche maniera beatificati.
Una cosa è certa: Valentino Parlato ha sempre creduto nel progetto, ha sempre lottato per una redazione “diversa” dalle altre e ha sempre chiesto rigore nella scrittura. Era un comunista vero.
E scriveva maledettamente bene. Grazie di essere passato da queste parti.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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