«Vada a bordo, cazzo!»: la frase simbolo urlata per telefono dal comandante De Falco al comandante Schettino durante le drammatiche fasi del naufragio della Costa Concordia, quasi un epitaffio nel sepolcro di una delle più lussuose navi da crociera della marineria italiana.
Era il 13 gennaio del 2012 quando l’hotel galleggiante navigava a poche centinaia di metri dall’isola del Giglio per effettuare quella irresponsabile manovra dell’inchino. L’urto con lo scoglio fu inevitabile, sia per la velocità della nave, sia per la scarsa lucidità del comandante Schettino, impegnato in tenere effusioni con una giovane moldava che al processo confesserà di essere stata la sua amante.
Sulla fiancata sinistra della nave si aprì una falla di una settantina di metri dalla quale iniziò ad entrare l’acqua che metterà fuori uso motori, quadri elettrici e propulsori.
La nave si adagerà su un fianco come una balena ferita, come un malato terminale che si spegne definitivamente: un’agonia che durerà due anni e mezzo, fino al luglio del 2014 quando verrà trainata per la demolizione verso il porto di Genova.
Dei quattromila passeggeri (tra crocieristi e membri dell’equipaggio) trentadue persero la vita.
Giuseppe Girolamo era tra questi.
Giuseppe era un giovale musicista di Alberobello, faceva parte della band di bordo, i Dee Dee Smith.
Suonava la batteria per pagarsi gli studi di bassista che seguiva a Roma.
Sognava di diventare qualcuno, un giorno, e quel giorno suonava con la sua band The Greatest Love of All, di Whitney Houston.
Stava anche per mettersi in salvo Giuseppe, ma al momento di imbarcarsi sulla scialuppa ha preferito cedere il posto ad un ragazzino in lacrime, solo e terrorizzato dal buio, dal freddo e dalla solitudine.
Giuseppe, un eroe in un’Italia che è diventato il paese del “Torna a bordo, cazzo”, perché di “Torna a casa Lassie” è finita la serie…
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
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