L’apoteosi delle scemenze la si raggiunge in breve tempo ed anche molto frequentemente qui in Banana Republic, tanto da avere formato e nella corteccia e nella tempra morale degli italiani una crosta spessa e dura, difficile da oltrepassare per qualsiasi idea innovativa, riformista o progressista che sia. Nulla di sostenibile sembra catturare la voglia e l’attenzione dei più, tutti ossessivamente e ripetitivamente fermi, anche nelle variopinte analisi sulle vicende attuali del nostro teatrino parlamentere e politico (perché ancora formato in prevalenza da guitti, imbonitori, domatori di pulci e buffoni in abiti eleganti e costosi o travestiti da proletari sfigati col maglioncino di cachemire). A meno che, queste idee, non arrivino dall’esterno, come per il caso Tsipras in Grecia, ma gli esempi potrebbero essere tanti e tutti sempre diversi.
Servirebbe un potente trapano (naturalmente virtuale, ma concretamente perforante) per oltrepassarle, per bypassare tutte le nostre davvero vetuste e “bamboccione” idee covate all’ombra della comoda pseudodemocrazia che da qualche decennio ci sovrasta e domina, sia essa relegata ai confini nazionali o edulcorata da immagini irreali -come l’Europa e/o l’ONU- dove ci sentiamo protetti, parte di un qualcosa di più grande e sicuro, un branco, in soldoni, famelico, ultraricco e diffusamente sempre più povero nel contempo.
Già si fa fatica a capire quali benefici si siano tratti e si possano trarre dall’essere italiani, non abbiamo fatto in tempo a fissare, a rendere solidi, applicati e duraturi nemmeno i concetti e principi fondanti della Costituzione che già ci avviamo, anzi, “s’avviano”, a cambiarne i connotati e trasformare così, definitivamente, uno Stato di Diritto in uno Stato di Privilegio dove solo chi, non eletto grazie sempre a quella fuori-legge elettorale che, lo ricordo a tutti, era anti-costituzionale, può decidere chi e come debba rappresentare il resto dei cittadini e governare, cioè, decidere a chi obbedire. Nella pratica, lo Stato di Diritto era già cadavere da un pezzo, serviva solo il Certificato di Morte ed un altro, quello “di Nascita”, di questa “nuova” repubblica a conduzione familiare e familiaristica. Trasformazioni che stravolgono parecchie di quelle idee portanti che ci avevano rese appetibili le visioni, quella di “Stato” come quella di “Continente” organizzato ed unito, come i trattati sin qui avallati dai nostri governi di vari (ma mai troppo distanti o davvero differenti) colori, per questo ritengo una banale quanto dannosa scemenza, il definire “di sinistra” governi come quello Prodi, di Letta o quello attuale di Renzi, che con il “pensiero di sinistra” hanno davvero meno di zero da condividere ma sono stati e sono solo espressione di quei vincoli che quei trattati impongono in modo sempre più pesante e restrittivo specie sotto il profilo economico ma anche sotto quello sociale, c’è infatti sempre meno “Shengen” e sempre più “Lisbona”, nelle politiche attuate a Bruxelles e Strasburgo e di conseguenza in Italia.
Mi fanno quindi ridere, un Renzi più di un Tsipras, che minacciano ribellioni verso la c.d. “Troika” euroconduttrice mentre continuano ad indebitarsi ed allearsi con lei e con chi, non esattamente europeo, ne devia e dirotta il cammino. Mentre mi procura un’infinita tristezza il vedere che la massa, la maggior parte degli italiani, ancora abbocca a certi slogan, a certe dichiarazioni alle quali seguirà, puntualmente, il nulla o il peggio. Non si possono fare minacce se poi non si hanno ne’ la capacità ne’ l’intenzione di agire davvero, per esempio, come ha agito l’Islanda nei confronti di un debito costruito ad arte quanto indebitamente distribuito sulle spalle di tutti a favore di banche e banchieri che hanno perso ognuna delle funzioni per le quali furono istituiti per diventare meri forzieri delle ricchezze di quei pochi che le posseggono, dissanguando intere economie e popoli (Portogallo- Grecia- Cipro- Argentina e via via discorrendo).
C’è poco da avventarsi contro Grillo e il suo movimento quindi, quando in questa nazione nessuna opposizione ha mai funzionato, nessuna opposizione è mai stata davvero influente e capace di portare il paese ad una svolta reale agendo concretamente, con proposte e programmi degni di questo nome, sulle teste e sull’intelligenza (ridotta a lumicino) di un popolo allo sbando che vede nemici dappertutto e non si trova mai d’accordo su nulla, ma si sono sempre rivolti tutti al ventre molle, riuscendo a fare presa con le conseguenze che tutti osserviamo. Anche Grillo, che come la sinistra, quella vera, in questa Italia non ha mai governato, anche lui imbraccia spesso toni e temi da malpancista ed in un certo qual modo anche un tantino populista, ma che paiono essere l’unico linguaggio che il popolo riesca ormai a recepire, quello che conta restano le finalità e le intenzioni. E qui casca l’asino, anche se parliamo di sole ipotesi, ma le scelte non sono poi così varie e possibili, non oggi.
Pur non essendomi, politicamente, simpatico il comico genovese, devo riconoscere che il coraggio di certe affermazioni e dichiarazioni, il mettere il dito sulle reali storture e deformazioni del ns sistema dal di dentro, come stanno facendo (per quanto definiti “eterodiretti” e “tele-comandati”) i parlamentari del M5S, non si era mai visto prima, questo è esattamente quel “terzo di qualcosa” che piano piano spero scalzi, demolisca quella “metà di niente” che ci avevano abituati a dividerci, perché di opposizione reale non ve n’è mai stata prima, non se n’è vista l’ombra se non attraverso movimenti e partiti fuori dai giochi e per questo, ancora una volta, pressoché ininfluenti. Non possiamo continuare a demolire, per invidia o per diffidenza, chi su questi punti costruisce le sue battaglie e lasciare vivo tutto il resto. Personalmente diffido di tutti, lassù, ma di alcuni più che di altri, con ragione ed esperienza reali, palpabili perché Storia vissuta.
Inutili gli scioperi, pericolose e sempre meno le proteste, silenziate a colpi di manganello e di precarietà crescenti. Completamente annullati, ignorati suffragi come i referendum e la volontà popolare dei loro risultati. L’Welfare smembrato, distrutto come i diritti, la dignità del lavoro ai minimi termini, prossima a nuove schiavitù, l’incertezza e la paura come leitmotiv della vita di troppi cittadini contro un maggiore benessere e ricchezza per gruppi sempre più ristretti, caste, appunto, non sono colpe di Grillo o dei grillini ma di precise scelte politiche attuate tanto a destra quanto a sinistra per decenni, almeno due, tanto dura questo lento suicidio nazionale.
Tsipras in Grecia sta facendo ciò che il “grillismo” si è rifiutato di fare qua, si sta appoggiando e alleando con partiti di opposta ideologia e carattere pur di governare una situazione terribile, a mali estremi estremi rimedi, ma non sappiamo ancora quanto potranno davvero rimediare, queste scelte, a breve e lungo termine, ed anche questa resta una “metà di tutto e di nulla”, per ora, ma il cambiamento dimostrato dai greci può benissimo essere visto come quel “terzo di qualcosa”, in tempi di magra così stringenti. I pentastellati no, non si prestarono a questo gioco e rifiutarono di allearsi con nessuno degli attori in campo, con la motivazione che non ci fossero differenze fra quanto proponeva Bersani e quanto cercava di imporre Coso, nemici per finta, ed io non mi sento, oggi, in grado di dargli alcun torto, assolutamente e purtroppo. Quello che non fece Grillo lo sta facendo Renzi e non mi pare che la cosa sia suscitando entusiasmo o ottenendo risultati apprezzabili, si continua a precipitare e a stagnare, si continua ad impoverirsi ed indebolirsi come e più di prima e questi continuano a ridere, a sfoderare slogan e decreti asfissianti mentre il Paese crolla.
A monte di tutto questo, resta l’incapacità della sinistra tutta (dalla quale distacco nettamente il PD, partito nella sostanza conservatore, centrista e molto più vicino alla DC di Zaccagnini e De Mita che al PCI di Berlinguer) di coalizzarsi, unirsi e proporre sia nelle azioni che nelle idee le soluzioni che come l’acqua nel deserto si attendono con ansia, di sfoderare il coraggio e la capacità di assumersi una responsabilità di governo che sappia dialogare e soprattutto farsi capire da cittadini che sono stufi di vedere e sentire parlare in un modo e poi agire in maniera opposta troppi “compagni” o presentati come tali.
Stiamo pure a guardare verso Est alla situazione ellenica, che fare i “guardoni” ci riesce benissimo, ma cerchiamo almeno di non buttare via ancora una volta quel terzo di qualcosa per tornare alle metà di nulla, cerchiamo di portare quelle idee e quelle proposte dentro quel movimento e di scongiurare queste ipotetiche quanto sventolate “dittature” con l’azione e l’impegno, invece di boicottare quelle idee e chi ci prova ogni volta. Proviamo ad “accontentarci”, per ora, di quel terzo di qualcosa che sempre meglio di nulla è, specie se quel nulla comincia diventare, come sta diventando, buona parte di quello che abbiamo che va inesorabilmente persa, come sta realmente accadendo oggi. Oppure smettiamola di fare gli ideologi e compagni, che siamo ridicoli, mentre ci siamo imborghesiti e accovacciati nel peggiore dei capitalismi e liberismi possibili, quello travestito da democrazia e libertà oramai introvabili, irriconoscibili da un pezzo e, ripeto, non certo per colpa di Beppe Grillo, ma della pigrizia e del vecchiume che, sotto quella crosta, in troppi si ostinano a conservare, dei nostri insopportabili e prolungati silenzi, delle nostre ingiustificabili assenze dall’azione politica e sociale, cose che stiamo lasciando in mano ai grillini e che fanno benissimo, a prendersele.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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