31 maggio. Ultimo giorno di lezione prima della fuga di giugno. Controllo dei quaderni. Uno strumento affidabile e benevolo di valutazione, visto che comunque i compiti si devono fare e magari a fine anno si fanno anche con più attenzione… – Beh, ragazzi, avete fatto i compiti assegnati per oggi? – SILENZIO… – Ma prof, io non ne sapevo niente… – – Deborah, l’ho scritto sul registro! – – Ma prof, sul registro… lei non aveva detto che era vietato guardare sul registro? – – Quello è il registro personale, Deborah, io parlavo del registro di classe! – SILENZIO… – E tu, Simone, li hai fatti? – – Prof, io ero a Parigi fino a ieri… “ “ A Parigi (avverto un forte senso di frustrazione…)? E non potevi portarti i compiti a Parigi? – – Ma prof, dove li metto se nel trolley non si possono superare i 15 Kg… “ – – Insomma, ognuno ha una buona scusa, eh? –
Piego la testa e sbuffo d’impazienza… non sono più me stesso DAL FONDO DELL’AULA SI SENTE UN FRACASSO DI SEDIE
– Ma questa è una tortura!!! L’anno è finito, lei non ha il diritto di torturarci così…- – Zitto Michael, se non vuoi rimanere in seconda… – – Lei ci sta minacciando… lo sentite tutti, vero? Il prof ci sta minacciando… –
Chiudo gli occhi e sospiro, già esasperato… ENTRA LA BIDELLA
– Professore, la Dirigente mi ha pregato di dirle che domani i ragazzi si dovranno recare alla facoltà di Ingegneria per uno stage… – – Grazie, lo scriverò sul registro… –
DAL FONDO DELL’AULA GIUNGONO CRESCENTI MORMORII DI PROTESTA
– Vacanze! Vacanze! Vacanze! – – Zitti! O in seconda ci resterete veramente!!! – – Avete sentito? Il prof ci sta minacciando, ci sta minacciando! – – Basta! Zitti! Silenzio! –
Mi avvento sulla cattedra con veementi colpi del palmo della mano destra… SILENZIO
– Luca, tu? Hai fatto i compiti? – – Prof, ho perso il libro, non so come possa essere successo… – – Francesco, tu? – -Io il libro non l’ho mai avuto… – – E perché? – – La scuola non me l’ha mai fornito… –
Ecco che arrivano, saettanti, i ricorrenti pensieri sulla mancanza di fondi alle scuole pubbliche. Sospiro nuovamente, profondamente esasperato… – Marcello? – – Prof, io li ho fatti sul quaderno… – – Ah, bravo, e dov’è? – – L’ho dimenticato a casa… – – Laura? – – Prof, io li ho fatti, sul libro, ma… – – Hai dimenticato il libro a casa? – – S… sì… – – Va bene, cioè… va male, cribbio! – – Avete sentito? Il prof dice le parolacce… – – Ma cribbio non è una parolaccia! Lo dice anche Berlusconi… – – Prof, lei vota Berlusconi??? – – No!!! – – E allora… – – Zitta!!! –
Tornano oscuri pensieri sull’opportunità della scelta dell’insegnamento come missione di vita…
– Maurizio… – – Prof, io non li ho fatti – – Così? – – E come? – – Voglio dire… beh, almeno Maurizio è sincero… –
DUE TRE VOCI SI ALZANO A RIBADIRE LA LORO SINCERITA’
– Anche noi non li abbiamo fatti… siamo sinceri anche noi??? –
Ora a prevalere è un estremo senso di fallimento…
– Alberto? – – Prof, io non c’ero quando li ha dati… – – E non potevi informarti da qualche tuo compagno? – Nessuno si è degnato di chiamarmi… – – E tu, non potevi chiamare? – – Ma io non ho il numero di nessuno… – – Enrico? – – Prof, io non ho trovato la pagina, il mio libro è una vecchia edizione… – – E non potevi guardare l’indice? – – Ma prof, l’indice non c’è, l’hanno strappato… –
Giovanni si alza di scatto dal primo banco…
– Prof, a me hanno dato le pagine sbagliate, ma io li ho fatti lo stesso… – – Ah, bene, fammi vedere… ma questo è il libro di grammatica, Giovanni… – – Sì, prof, il libro d’antologia non arrivava a pagina 300… a me hanno detto da pagina 301 a pagina 305… –
RISATE GENERALI
– Antonio, almeno tu… – – Prof, a me il libro è arrivato ieri… – – Come ieri… – – Sì, prof, si ricorda che me l’avevano rubato? – – Sì, mi ricordo, mi ricordo… –
SUONA LA CAMPANA… SI ALZA UNA VOCINA DAVANTI ALLA CATTEDRA…
– Prof, se vuole, io li ho fatti… –
15 giugno. Ho soltanto il suo voto. Bella consolazione. Lunedì prossimo ci sono gli scrutini e più della metà della classe non riesce a raggiungere la sufficienza. Chiudo gli occhi e pian piano mi convinco. Ma chi l’ha detto che fare i compiti a casa è così importante da determinare se essere promossi alla classe successiva?
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Cara Cora (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
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