Ammetto di non essere ferrato in materia. Meglio, non la conosco affatto. Non ho mai visto nessuna puntata del grande fratello Vip. Dovrei pertanto rimanere silente su qualcosa che non conosco. Però sul meccanismo televisivo qualcosa la potrei dire. Sono stato, a suo tempo, un telespettatore del primo grande fratello e, compresi i meccanismi, ho preferito non andare oltre. Non per atteggiamento snobistico ma perché il programma di per sé mi annoiava. Era il periodo di Taricone, della gatta morta (di cui non ricordo il nome) e di Maria Antonietta, l’algherese che dipingeva (si ricordano anche alcune scene dove mostrava le sue tette). Non so a che numero di fratelli si sia giunti e non conosco né i vincitori e neppure i vinti. Penso però che quando si giunge a buttare tutto sui “vip” il gioco, contrariamente a quanto si pensa, non si fa duro ma molliccio assai. Infatti, a ben vedere, persone ormai decisamente fuori ruolo da anni rientrano prepotentemente dentro questi giochi vagamente vintage e decisamente retrò. La verità è che certe persone non avevano nulla da dire quando sono apparse per la prima volta nei teleschermi e la partecipazione al grande fratello vip dimostra, lapalissianamente la loro inconsistenza. Pamela Prati e Valeria Marini avevano solo curve da mostrare. Potevano stupirci con questa partecipazione ma tutti, da subito, sapevano che potevano recitare solo la parte di sempre. Adesso, a quanto pare hanno annullato il voto perché la Prati non sta alle regole del gioco. Dovrebbero annullare il format perché non sono in grado di stare alle regole della vita. Da sempre.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Cara Cora (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design