Capita mai di svegliarvi con una canzone in testa? Ecco. A me capita quasi ogni mattina. Ho sempre pensato che dentro di noi ci sia una specie di juke box “posseduto”, Qualcosa che decide, volta per volta, cosa suonare per te.
Qualche giorno fa è stata la volta di “Shiver” dei Coldplay. E quindi mi sono alzato col piede giusto. Nel silenzio, dentro di me, sentivo chiarissime le parole volare sulle note: “from the moment I wake / to the moment I sleep / I’ll be there by your side…“. Una figata. Tutto mi sembrava più eccitante, la giornata partiva alla grande. Doccia spumeggiante. Chris Martin esplodeva dentro di me “did she want me to change / well I change for good / and I want you to know” e le raffiche di chitarra tonificavano il mio corpo altro che Badedas. Con il ritornello di “don’t you shiver” e la chitarra che scala me la sono giocata fino alla vestizione.
“Caffè al bar?” mi sono chiesto. “Ok” mi son risposto. Al bar sono entrato con il riff di “I’ll always be waiting for you” che preludeva al finale orgasmico di “Shiver” quando, improvvisamente, ho sentito note aliene invadere il mio spazio. La tv a tutto volume trasmetteva il video di “Occidentali’s karma”. Che sarà pure carina ma non c’entrava una minchia con “Shiver” e, soprattutto, con il mio mood mattutino.
Abbiamo combattuto senza esclusioni di colpi. Ce le siamo date di santa ragione. Lui che inneggiava alla scimmia nuda. Io che mi concentravo su “I sing it loud and clear” in attesa di planare verso il dolce finale. E le lezioni di nirvana e il Buddha in fila indiana. Nudda. Il tempo di un caffè e sono uscito, insieme a “Shiver”. Sulla porta, Gabbani mi ha guardato dalla tv. “So I look in your direction / but you pay me no attention“. Chris Martin continuava a cantare dentro di me. Si vede che l’antivirus funziona ancora.
Come nota musicale a margine, visto che a Pasqua siamo tutti più buoni, vorrei lanciare un grazioso anatema a tutti i conduttori radiofonici che considerano gli assoli di chitarra un ottimo sottofondo per le loro, spesso non indispensabili, chiacchiere. Un’abitudine consolidata quanto sciagurata che forse ha meno estimatori di quanto costoro possano immaginare. Parlare mentre David Gilmour illumina d’immenso “Comfortably numb” dovrebbe essere reato penale. La storia, in tal senso, presenta raccapriccianti esempi, come lo sciagurato taglio, a uso e consumo delle radio, del lungo e trascinante assolo di chitarra in “My Sharona”, primo (e credo unico) hit single dei “Knack”. Tuttora, quando sento la radio version, mi si torcono le budella. Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno (cit)
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