Il personaggio del giorno è, purtroppo, Angelo Frigeri, operaio tempiese condannato all’ergastolo. Per sua mano, due anni fa persero la vita Giovanni Azzena, la moglie Giulia e il figlio Pietro, 12 anni.
Gli uomini fanno cose incomprensibili, a volte; in alcuni casi talmente incomprensibili da sfociare nell’abominio. Quelle tre morti maturarono, si disse, in un contesto grigio, sotto l’ombra di giri economici poco chiari. Si parlò di debiti, difficoltà economiche, avidità, usura.
Quello di perdere sé stessi, perdere la propria vita dietro i soldi è un bug che mina molte vite, ed è un perdersi che a volte passa inosservato, come se ormai fosse lecito dannarsi per una metafora (il denaro è una metafora). Ma perdere vite altrui, terminarle per soldi, è una cosa che ancora oggi luccica di un bagliore diabolico. Per fortuna, vorrei dire.
Gli uomini ci mettono una pezza come possono e le misure della giustizia umana, si sa, non coprono praticamente nulla. Cosa cambia infatti l’ergastolo a Frigeri, rispetto al vuoto di una famiglia che ha smesso di esistere, a tre persone che si volevano un qualche bene e si sono viste morire l’una con l’altra? Una dopo l’altra? Senza rimedio?
Mi viene da sperare almeno che l’ergastolo, in quella testa di assassino, vada a colpire il delirio che ha fatto sembrare normale uccidere tre esseri umani, e uno era un ragazzino. E spero che, una volta colpito il delirio, l’assassino possa ricordarsi –dopo averlo dimenticato quel giorno- di essere un uomo anche lui.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
Mi dispiace, ma io so’ io e voi non siete un…. (di Giampaolo Cassitta)
Cutolo e l’Asinara (di Giampaolo Cassitta)
Mi ami? Fammi un riassunto. (di Giampaolo Cassitta)
Cari radical-chic guardate Sanremo e non fate finta di leggere Joyce. (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo, Italia.
La mia ora di libertà (di Giampaolo Cassitta)
A vent’anni si è stupidi davvero. A 80 no. (di giampaolo Cassitta)
La musica ai tempi del corona virus: innocenti evasioni per l’anno che verrà. (di Giampaolo Cassitta)
Capri d’agosto (di Roberta Pietrasanta)
Il caporalato, il caporale e i protettori (di Mimmia Fresu)
Marshmallow alla dopamina (di Rossella Dettori)
377 paesi vivibili (di Roberto Virdis)
Per i capelli che portiam (di Mimmia Fresu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 17.663 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design