“Ho chiesto la cittadinanza italiana nel dicembre del 2011, appena Berlusconi è stato cacciato dal governo. Amo l’Italia, ma non al punto da diventare italiano con un simile soggetto a rappresentarla. Per fortuna è sparito”. Voi lo conoscete Christophe Thibaudeau? Sappiate che se lo cercate e lo chiamate Christophe nessuno saprà chi sia, se invece chiedete di Gristolu tutti sapranno indirizzarvi dalla persona giusta. Gristolu è uno spot vivente per la Sardegna. Non può che essere un testimonial prestigioso uno nato e cresciuto a Parigi – là dove sfilano i più ammirati intellettuali – che decide di trasferirsi in Sardegna nel fiore degli anni, subito dopo avere visitato quella sconosciuta Isola del Mediterraneo ed esserne rimasto irrimediabilmente affascinato. Mi ricordo ancora lo stupore del mio compagno di appartamento, iscritto in Lingue a Sassari, quando il prof dalla biascicata pronuncia francese si presentò a lezione in abito di velluto e scarpe grosse da campagna, come un pastore appena tornato dalla mungitura. Era Gristolu, che è stato lettore di Francese all’Università ma, una decina d’anni fa, anche assessore comunale di Gavoi, nonché promotore di tante iniziative culturali. Di Gavoi, peraltro, era già cittadino onorario. Dopo trentacinque anni tra Gavoi, Capo Comino, Sassari e i tanti altri luoghi dove amici ed interessi intellettuali lo conducono, Gristolu ha affiancato la cittadinanza italiana a quella francese. Tra i tanti interessi del nostro ci sono i reading di Sardegnablogger, che segue con una partecipazione emotiva da ultrà in un derby. Ha letto il suo giuramento stamattina davanti al sindaco di Siniscola, poi è partita la festa. Preceduta dall’inno italiano suonato al sassofono da un giovane musicista, di cui il parigino di Gavoi fu insegnante. Gristolu è uomo allegro, amante della buona e della bella tavola: cucina bene e ci tiene ad apparecchiarla con ceramiche di Cerasarda e coltelli di Moledda. “Ti dicevo che ho fatto richiesta della cittadinanza nel dicembre del 2011, subito dopo la caduta di Berlusconi. Io sono antifascista fino al midollo, ho lasciato trascorrere questi vent’anni per potermi considerare pienamente italiano. Alla Prefettura di Nuoro mi assicurarono che ci sarebbe voluto poco tempo, invece i mesi passavano e non succedeva nulla. E io avevo paura, paura che Berlusconi tornasse. Se fosse successo, avrei lasciato scadere la domanda”. Invece no. Il Paese ha un protagonista politico in meno, ma un italiano in più.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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