Ero davvero convinto che la questione “Mastella” fosse definitivamente conclusa e che il buon Clemente avrebbe continuato a fare il sindaco di Benevento contento di essere stato assolto dai guai giudiziari. Invece a margine della sua partecipazione al convegno “Italia direzione Nord” che si è tenuto al Palazzo delle Stelline di Milano, Clemente Mastella ha annunciato il proposito di rifondare l’Udeur. “Ci sto pensando: io non mi candiderò, ma i molti che mi hanno sostenuto potranno portare avanti un nuovo ideale di Giustizia. Io sono un martire”.
Alcune piccolissime considerazioni: chi viene assolto da un’accusa non è un martire, anche perché Mastella dovrebbe ricordare che l’Italia è uno Stato di diritto e il martirio fa parte di altre culture giuridiche. Sul nuovo ideale di Giustizia ricorderei all’attuale sindaco di Benevento che è stato anche Ministro della Giustizia e che ha avuto modo di scrivere e modificare leggi, cosa che ha fatto comunque e legittimamente nella sua trentennale attività in Parlamento. Il problema non è giuridico, ma politico. Il proscioglimento sul campo penale non lo assolve da ciò che come segretario Udeur ha combinato, affossando, a suo tempo, il Governo retto da Romano Prodi. Che poi si è detto disponibile a farsi promotore di un Referendum per l’autonomia della Campania dipinge l’uomo, il politico e il suo populistico orizzonte. Mi auguro ci ripensi. Dell’Udeur, sinceramente, l’Italia non ne sente la mancanza. Almeno spero.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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