Non voglio entrare nel merito della polemica sui vaccini. Non ho più figli piccoli ma, a suo tempo, sono stati normalmente vaccinati. Sono un uomo di coscienza più che di scienza: nel senso che mi sono sempre fidato di gente che nei propri campi ne sa sicuramente più di me. Guardo la meraviglia di certe cose che sono diventati strumenti indispensabili, come un telefonino, un tablet, un televisore HD ma non saprei, davvero, neppure come aprirli. Ho però la coscienza di fidarmi degli scienziati, di gente che lavora quotidianamente per migliorare la nostra vita. Non parto mai dal presupposto che un comandante di aereo non sia in grado di condurre il mezzo che gli è stato affidato, non ho mai pensato che un chirurgo non possa risolvere qualsiasi caso, anche il più urgente. Lo farà. Ne sono certo. Poi ci sono gli errori di valutazione, di distrazione, c’è l’elemento umano. Ho imparato, nella vita, che per quanto tu possa essere curioso e interessato alle cose non puoi essere specialista di tutto e su tutto. Amo i matematici, i fisici, gli architetti, i muratori che sanno lavorare per me. E lo fanno benissimo. Non discuto mai di come dovrebbe essere tirata su una parete o di come deve essere la pendenza di un tubo. Ho solo competenze prese alla rinfusa, figli di chiacchiere da bar. Ecco perché la legge sui vaccini la ritengo giusta. Ritengo più bizzarro che un popolo che si considera tra i più progrediti, abbia la necessità di promulgare leggi per effettuare un qualcosa che scienza suggerisce e coscienza appoggia. Io della scienza mi fido. Di chi urla nelle piazze con quattro slogan e poca conoscenza della materia, in tutta coscienza comincio a diffidare. E tra le due correnti di pensiero scelgo sicuramente a prima unendo, in questo caso, scienza e coscienza.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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