Poche settimane fa sui giornali sardi è esploso il caso “Zurru”. Il mio collega Marco Zurru scrisse un articolo provocatorio infarcito di “parole volgari” per stigmatizzare il sessismo di cui grondava l’intervento della ministra Moretti. Brodo di pollo in confronto alle vignette di Charlie Hebdo. Il collega Zurru fu messo alla gogna mediatica. E a questa gogna parteciparono giornalisti e colleghe universitarie. Molti di noi obiettarono che quello era un intervento provocatore e paradossale e non aveva nessuna intenzione sessista.
A nulla valse. Zurru è un rompipalle. E gliela fecero pagare: come dimenticare l’intervento di Michela Murgia in proposito! Zurru era in missione di studio in Argentina e non gli fu data alcuna possibilità difendersi. Venne triturato. Sull’unione sarda si chiese l’intervento dell’amministrazione dell’università contro di lui. Ci fu chi invocò sanzioni amministrative dure! Anche all’università ci furono discussioni. Quelli che stigmatizzarono Zurru lo fecero tirando in ballo la sua funzione di educatore e di professore universitario. Vorrei ricordare che anche alcuni dei redattori di Charlie Hebdo erano dei professori universitari e intellettuali con una notorietà nazionale. Al contrario, io penso che al sociologo spetti una funzione intellettuale critica e anche di rottura. Dentro e fuori dall’aula. Il conformismo intellettuale e il conservatorismo attanaglia la nostra società. L’opportunismo ci soffoca. E per questo ci si chiede di essere “educatori” e non intellettuali.
Ora vorrei ricordare a tutti e a tutte quelle/i che oggi “sono Charlie” e ieri colpivano Zurru o ci hanno detto che dobbiamo essere educatori, che noi le/li conosciamo bene. Al massimo sono dei clown tristi. Come si dice in Francia in questi casi “tu es un Charlot!”.
Marco Pitzalis è nato a Cagliari nel novembre del 1963. In quel momento, tutto il mondo stava pensando alla morte del Presidente Kennedy. Per questa ragione, la nascita di Pitzalis è passata inosservata. Passarono i decenni, e ogni momento della sua vita fu oscurato, continuamente, dalla coincidenza con grandi eventi storici. Oggi, la sua presenza al mondo è rimarcata, solamente, da un manipolo di devoti studenti.
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