L’elicottero si posò su una pista privata dell’aeroporto di Tampa, in Florida. Ne discese soltanto Trump che raggiunse a grandi passi la scaletta di un bimotore dentro il quale scomparve. L’elicottero si sollevò liberando la pista e il piccolo apparecchio decollò verso il Josè Martì International dell’Avana. Qui era in attesa un aereo che aveva l’apparenza di un vecchio arnese low cost, ma dentro era una suite d’albergo. Trump dopo dodici ore e mezzo atterrò a Mosca. Era solo, ad attenderlo c’erano i funzionari russi che parlavano un inglese perfetto: “Mister Trump, il presidente non ritiene conveniente per ora mostrarsi insieme a lei, ma le porge il benvenuto”.La sera, negli Usa, le prime indiscrezioni sul ricercato Trump che aveva ricevuto asilo in Russia. Il giorno dopo, la dichiarazione ufficiale di Putin: “Non esiste alcun accordo relativo all’estradizione tra i due Paesi, il signor Trump ha liberamente raggiunto il nostro territorio nazionale e secondo il nostro diritto potrà restarvi sino a quando non si dimostrerà che la sua presenza è pregiudizievole per la sicurezza nazionale. La Russia non intende interferire nelle questioni interne degli Usa giudicando se quella contro Trump sia una corretta incriminazione o una persecuzione politica”.I commentatori politici affermarono che, dopo l’ondata di discredito seguita al caso Navalny, quello era stato il più grande trionfo mediatico di Putin e del suo regime.Tra le prese di posizione in Europa, quelle del presidente della Repubblica italiana Berlusconi e del presidente del Consiglio Salvini, che riconobbero entrambi l’importante e innovativo ruolo svolto da Trump nel panorama politico mondiale, riaffermando però l’amicizia dell’Italia con gli Usa indipendentemente dall’amministrazione “provvisoriamente in carica”.Negli Usa il presidente Biden non commentò il fatto, mentre Obama, libero da obblighi istituzionali, dichiarò: “Un ex presidente degli Stati Uniti che chiede asilo alla Russia perché ricercato nel suo Paese per reati fiscali e di altra natura, è la sconfitta del sogno americano”. Jack Chansley, l’uomo con le corna che aveva assalito il Campidoglio, candidato repubblicano ormai certo per le presidenziali 2024, gli rispose su Twitter, ma il tweet fu subito rimosso per “linguaggio sconveniente e istigazione all’odio razziale”.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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