Dal 1960 ad oggi, in Sardegna, di trentuno persone rapite non si è più saputo nulla, inghiottite nelle grotte buie del sequestro e mai più tornate a vedere la luce della vita. Trentuno vite perse, trentuno famiglie appese ad un’angoscia poi diventata rassegnazione, trentuno lutti elaborati senza la consolazione di un cadavere su cui piangere il dolore. Forse nessuno saprà mai dove sono quei corpi, se qualcosa di loro è sopravvissuto alla barbarie di sequestratori avidi di denaro. Questo post nasce da un’immagine risalente alla fine del 1993, un’immagine catturata dall’obiettivo della fotografa professionista Maria Carmela Folchetti e pubblicata nella sua recentissima raccolta “Sacro e profano in Sardegna”. Siamo a Nuoro, è notte. Un’anziana regge con stretta vigorosa una candela, innalzandola al cielo. La donna ha il capo avvolto da un fazzoletto nero di lutto e ha lo sguardo rivolto verso il cielo, verso la fiamma in cima alla cera, verso la vana speranza di un finale felice che non ci sarà. S’intravedono, attorno a lei, sagome indefinite di altre persone e le geometrie di un edificio. Quella foto Maria Carmela Folchetti l’ha scattata ad una fiaccolata per Paolo Ruiu. Paolo Ruiu venne rapito il 22 ottobre del 1993 mentre tornava dalla farmacia che gestiva, ad Orune. È possibile che sia morto subito, nella colluttazione nata dall’incontro con i banditi, ma i banditi alimentarono la farsa della trattativa e le speranze della famiglia per mesi, spedendo alla famiglia lembi di pelle che, si scoprì poi, non appartenevano al farmacista. Paolo Ruiu è uno dei trentuno sequestrati mai tornati a casa. Vorrei che non ce ne dimenticassimo mai e vorrei che non si cedesse alla tentazione di considerare casi chiusi, ormai sepolti dal tempo, questi crimini rimasti in sospeso.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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