J: “Le riserve di petrolio dureranno ancora 10mila giorni” Giornalista: Vuoi dire che ci restano 10 mila giorni per trovare una fonte di energia alternativa? J: “No, voglio dire che ci rimangono ancora 10 mila giorni per fare rock and roll”.
Così conobbi John Graham Mellor, nelle pagine di un settimanale di musica.
Con quel nome, John Mellor, non lo conosce quasi nessuno, perché decise di nominarsi lo Strimpellatore, Joe “Strummer”. Quell’articolo che me lo fece incontrare – era il 1999, anno di uscita del suo album solista Rock art and the X -ray style”- ricordava un’intervista di vent’anni anni prima, anno della crisi energetica che seguì la prese di potere di Khomeini in Iran. Quel giornale non esiste più perché tempo dopo lo gettai nella spazzatura. Solo dopo aver salvato quell’articolo di due pagine. Confesso, si salvarono soprattutto per la foto che le accompagnava: Joe Strummer e i suoi Clash ritratti nel loro look di fine anni ’70. Avevo pur sempre 16 anni: petrolio e ayatollah iraniani non poterono molto davanti al viso di Paul Simonon e i suoi jeans strappati. Ma il rock e il punk sono anche questo e lo aveva anche Strummer quando aveva deciso di tagliare capelli e infilare giubbotto di pelle dopo aver visto i Sex Pistols sul palco. Ma il puro nichilismo distruttivo non faceva parte di Joe Strummer, anche se era ben capace di incazzarsi, contro Elvis, i Beatles e i Rolling Stones, le canzoni d’amore e quello stronzo di Blair. Poi era diventato un militante tranquillo che aveva preferito ritirarsi in campagna e a cui piaceva bere il tè. Il lato tranquillo, come la morte arrivata mentre se ne stava seduto in poltrona nella sua casa, 13 anni fa. Ce lo vedreste uno così, oggi, a fare le pubblicità per uno smartphone o calarsi nella parte del giurato in un talent show? No, non lui, non Joe.
http://https://www.youtube.com/watch?v=GcHL8efKKPE
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