Sardegnablogger ospita oggi un brano sull’immigrazione tratto dal monologo teatrale “Anestesia teatrale” di Marco Travaglio, andato in scena nel 2012. Trovate la registrazione al link https://youtu.be/3pwiMcuamL4, dal minuto 3’16”
“E quindi, tanto meglio riuscire a dirottare l’indignazione della gente sui reati dei poveracci – che essendo poveracci fanno meno danni dei reati dei potenti – soprattutto gli stranieri: immigrazione, sicurezza e criminalità vengono spacciate per un tutt’uno, quando in realtà sono tre questioni nettamente distinte. E a furia di sentir parlare di immigrazione molti credono che l’Italia abbia più stranieri di altri Paesi d’Europa, senza sapere che ne hanno molti più di noi la Francia, la Germania, l’Inghilterra, l’Austria e la Spagna. Nelle nostre statistiche c’è una voce che dice: “immigrazione percepita”. Perché la maggioranza degli italiani sono convinti che gli immigrati siano il 26 per cento della popolazione nazionale, mentre sono il 6 per cento e producono il 12 per cento del Pil. Molti a furia di sentirne parlare pensano che per combattere l’immigrazione clandestina basti respingere in mare, a Lampedusa, al largo di Lampedusa, i profughi che arrivano, senza distinguere quelli che scappano dalle guerre, dalle dittature, le donne incinte, i malati, i vecchi, i bambini. Nessuno sa che il 95 per cento dei clandestini arriva via terra, invisibile, con un visto turistico, e poi si ferma qua quando è scaduto. Basta illuminare soltanto Lampedusa e il problema si pensa di averlo risolto così. Molti pensano che gli immigrai vengano in Italia a molestare e violentare le nostre donne e nessuno sa che i due terzi degli stupri e delle violenze domestiche avvengono ai danni di donne italiane ad opera di maschi italiani. Molti a sinistra dicono che l’immigrazione non è un problema: sbagliano anche loro, l’immigrazione è un problema, ma non quantitativo, è un problema qualitativo: importiamo più delinquenti che lavoratori, perché abbiamo leggi che premiano i delinquenti e penalizzano i lavoratori. Ma mettetevi nei panni di un delinquente straniero che scappa dal suo Paese perché se delinque lì lo impiccano!”
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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