L’altro giorno in un talk ho sentito il collega Travaglio dire con annessa smorfia irridente -Se chi attacca il Governo continua ad accusarlo di razzismo, fascismo, ignoranza, incompetenza e cose del genere si metterà sempre più contro la maggioranza degli italiani che lo ha votato e si sente insultata da simili affermazioni. Non è un capolavoro di analisi politica e inoltre un giornalista che avvalla la tecnica del lisciamento di pelo al popolo anche nei suoi più brutti sentimenti pur di averne il consenso, non è il mio ideale di professionista e di intellettuale. Ma comunque non ha torto sul fatto che la maggioranza degli italiani è quella. Credo che lo sia non dalle ultime elezioni, ma da un mucchio di anni; così tanti che, a parlarne, la categoria della cronaca sconfina in quella della storia. Davanti a certi spettacoli offerti dai nostri governanti sento dire: “Che vergogna, il mondo penserà che l’Italia è davvero questa”. Io non sono un fine analista, ma penso che l’Italia sia davvero questa e che a tenerla a bada sia stata sino a qualche anno fa una classe dirigente espressa da una larga, interclassista ma minoritaria fascia di società che riusciva con gli strumenti della politica a ottenere una maggioranza elettorale. Una classe dirigente che tra alti e bassi, dal 1861 in poi, con la nota interruzione 1922-’45, ha comunque evitato di fare cadere il Paese nei numerosi precipizi che ha sfiorato. Da un po’ di anni sembra non esserci più quella che si definiva “classe dirigente diffusa” ma soltanto capi bastone. Noi del popolo siamo soli con noi stessi. E io mi fido sempre meno di noi stessi. In quel “noi” ci sono ovviamente anche io. Perché se un giorno saltasse fuori qualcuno a dirmi che la troppa libertà genera mostri e che lui i mostri me li toglie di mezzo però è costretto a togliere di mezzo anche me perché sfortunatamente io credo che la libertà non sia mai troppa, io, bè, ho paura che mi impappinerei, non saprei che cosa rispondergli e lo pregherei di spararmi subito in testa, mirando bene, per non farmi troppo male.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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