Ricordate i beceri commenti di alcuni commentatori di destra sul vestito azzurro scelto dalla ministra Bellanova per il giuramento del governo Conte?Ricordate l’ondata di indignazione che giustamente ne seguì?Ecco, io trovo che non ci sia molta differenza rispetto a quanto accaduto nei giorni scorsi per il matrimonio del presidente della Regione Sardegna.Quel che molti commentatori pensano ma non hanno il coraggio di dire è che a suscitare le loro ironie non è tanto l’abbigliamento scelto da Solinas ma, piuttosto, la combinazione tra abbigliamento e corporatura di Solinas.Il primo politico della Sardegna è un uomo in vistoso sovrappeso, lo vediamo tutti. Come lo sono decine di migliaia di altri sardi e milioni di persone nel mondo.
Ma se il re è nudo o vestito in modo bizzarro, come in questo caso, la circostanza fa notizia e diventa argomento di dileggio politico.Le ironie sull’aspetto di un uomo che si sposa non mi fanno ridere. Togliete pure il “che si sposa”.Men che meno mi fa ridere l’obesità convertita ad argomento di propaganda.
Il matrimonio di persona politicamente esposta – per dirla secondo la dicitura delle finanziarie – sarà anche un fatto pubblico, ma per me resta principalmente una questione personale, privata, e non vedo come il rapporto abito/corporatura possa formare l’opinione su quella persona.Ne ho letti tanti di commenti su queste nozze.Quelli che mi hanno disgustato erano proprio le ironie sull’ingombrante sagoma fisica di Solinas, sulla pinguedine del suo profilo. Mi hanno disgustato di più quelli di chi ha alluso ai chili in più senza dirlo in modo esplicito, per l’ipocrita timore di superare il confine del politicamente corretto.A me queste spiritosaggini non sono sembrate molto diverse dalle prese in giro con cui venivano bersagliati i cicciobomba della classe, quando eravamo bambini. Ma eravamo, appunto, bambini.
Colpire un nemico politico mettendolo in ridicolo per le sue imperfezioni fisiche resta, secondo me, sempre atto volgare e meschino.Lo pensavo quando un giornalista forcaiolo dava del nano pelato a Berlusconi, lo penso quando si ironizza sulla statura di Brunetta o sulla magrezza di Fassino, lo penso quando leggo i post su Facebook di un giornalista molto in voga che, nella sua campagna contro Renzi, sceglie sempre pose attentamente selezionate del medesimo Renzi.A questo punto dovrei scrivere che io sono politicamente lontanissimo da Solinas e l’ultima persona cui possa passare per la testa di difenderlo.Ma quel che penso io di Solinas è del tutto irrilevante.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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