Employees fill orders and move packages inside an Amazon.com Inc. fulfillment center in Robbinsville, New Jersey, U.S., on Monday, Nov. 28, 2016. In 2005, retailers coined the term "Cyber Monday" to describe a surge in web purchases on the first work day after Thanksgiving by people who had spent the weekend browsing in stores. Now, increasing number of online shoppers, particularly those buying over their phones, are skipping the stores entirely. Photographer: David Williams/Bloomberg via Getty Images
Io ci sto a perdere la partita con Amazon, ci sto davvero, sono serissimo: provo più che posso a ritardare la cosa, cerco di rosicchiare centimetri di terreno a costo di perderci i denti, ma capisco che progresso significhi anche accettare l’idea della propria transitorietà e fungibilità.
Amazon significa 15% di sconto secco, elevata disponibilità di novità/catalogo e consegna in 48 ore. Tre robe mica da ridere e che possono significare tutto per tantissimi lettori, deboli o forti che siano. Sta a me cercare di difendermi o accettando lo “scontro” con Amazon su quel campo e – per responsabilità mie e del sistema – sono destinato a prendere sonori e dolorosi calci in culo sulla breve distanza, oppure ribadendo/migliorando il servizio in termini di assistenza al cliente fatta di competenza e capacità di ascolto/proposta.
Il fatto è che viviamo uno di quei momenti grigi, quei limbo sospesi che si creano quando qualcosa non è più, ma non è ancora e in questi momenti bisognerebbe per me fare delle scelte molto chiare e nette, individuare una direzione e puntarci sicuri: io la mia scelta l’ho fatta – al netto di errori piccoli e marchiani che ho commesso o che continuo a commettere – ma mi piacerebbe che la stessa chiarezza d’intenzione l’avessero anche i clienti, i lettori.
Ossia: se scegli Amazon, va bene, va strabene, come dicevo sopra non posso combattere ad armi pari e comprendo intimamente le ragioni della convenienza – almeno immediata, perché poi ci sarebbero da dire un sacco di cose anche in merito al significato e al peso che vogliamo dare alla parola convenienza – Però, se lo scegli – ti prego – sceglilo fino in fondo, senza tornare indietro. Perché se vieni in libreria a sfogliare le novità, a fotografarle per vedere quanto possono costare su Amazon, a chiedere consigli incrociati che nessun algoritmo può sintetizzare, a chiedere i cataloghi cartacei, a chiedere anche – sì, anche – qualche copia-staffetta di qualche romanzo perché sai che ce le mandano… ecco, se fai tutto questo, ma poi compri su Amazon, allora c’è qualcosa che non torna.
Non perché hai legittimamente scelto di risparmiare tempo e denaro, ma perché hai scelto di prendermi per il culo, facendomi perdere il mio tempo e il mio denaro.
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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