Nel melmoso mare del natalizio buonismo, strani siluri solcano la superficie e puntano diretti verso bersagli già oltremodo bombardati e invasi dai balzelli, le categorie dei minus-pensionati et lavoratori, a seguire ve ne sarebbe pure un’altra, di categoria ancora più vessata, della quale nessuno sembra sembra però più accorgersi dell’esistenza, quella dei disoccupati.
Sono anni che raschiano sempre dagli stessi conti spolpati ed ogni volta ci annunciano che il fondo non gli basta, vogliono di più e lo vogliono nel modo più semplice, levandolo a chi è impossibilitato dal rifiutarsi di farlo, dalle tasche di chi non può evadere ma soltanto aggiungere rinunce a tutte le atre rinunce, scegliere fra il pagare la luce o l’affitto ogni mese.
Lavoratori dipendenti e pensionati, appunto. Invece di incentivare nuove forme di contribuzione pensionistica, per “alleggerire” l’INPS come dicono, stanno andando a sovra-tassare chi ha deciso di affidare il proprio TFR ad una assicurazione o finanziaria -sovra-tassano, ma un po’ meno, anche chi il TFR lo lascia in azienda-.
In pratica, chi ha deciso di investire nei “fondi pensione“, si vedrà aumentare dall’11 al 20% la tassazione sui redditi; chi invece ha lasciato il TFR in azienda, dall’11 al 17%, chi poi preferisce avere il TFR in busta paga, si vedrà applicare una aliquota (marginale IRPEF) pari al 23% minimo e tutto questo in modo retroattivo, con decorrenza cioè dal primo gennaio 2014.
Le pensioni potranno scendere sino al 60% dell’ultimo stipendio percepito, quasi la metà, creando nuove povertà molto più diffuse perché anche i salari stanno calando di valore, ed è su questi che si baserà il calcolo.
Sembra imboccarle tutte quante contro-mano, il “Nostro di Firenze”, le possibili strade d’uscita da un tunnel come quello dove, questa carestia di denaro che chiamiamo crisi, ci sta facendo scivolare. Ma la direzione, la rotta da prendere “secondo Matteo” non deve essere quella che porta in una Europa ricca, fatta di diritti, di amministrazioni che funzionano e di benessere stabile se non crescente, no. Per lui la strada giusta è quella che ci porterà dritti dritti in Grecia -e nemmeno quella “Antica“- e lui si lancia, anzi, pardon, ci lancia.
Mentre si continua a riempire di soldi pubblici le banche, i “monopoli” pubblico/privati come il gioco d’azzardo o le “grandi imprese” e a svuotare salvadanai e tasche ai poveracci, sono previste persino nuove accise sui carburanti per finanziare Olimpiadi che nel 2024 nessuno sa se sarà davvero Roma ad ospitare, ma intanto prendono. Levano l’ICI ma si inventano l’IMU, levano l’IMU ma arriva la TASI. Ti danno 80 euro ma te ne pre(te)ndono il doppio, tagliano la spesa pubblica eliminando servizi ma questa continua a lievitare sempre di più. Stracciano le regole e i diritti dei lavoratori e dei cittadini in genere, per “creare più lavoro” dicono, ma creano solo altra disoccupazione e precarietà. Stanno costruendo una “istruzione per ricchi” e chi non può si arrangi, la Cultura ha perso il suo valore e il suo livello medio è sceso sotto i livelli di paesi di quello che un tempo chiamavamo “terzo mondo”.
Resta, di controcanto, una fetta di “privilegiati”, perché è così che il resto del paese li vede ormai, una parte di italiani sempre più ristretta e sempre più ricca a scapito di povertà sempre più acute e diffuse, massificate. Restano anche le cattive abitudini, quelle di troppe persone che si indebitano per fare acquisti di davvero dubbia necessità e/o urgenza, ma questa è un’altra storia, è la storia del “mercato che cresce sempre” mentre le materie prime sono praticamente esaurite e con il riciclo siamo indietro anni luce.
Cresciamo solo come popolazione, nel 2024 saremo otto miliardi, di pari passo passo crescono gli scompensi e i divari, cresceranno gli attriti e le lotte per il possesso di beni come l’Acqua e la Terra coltivabile, tutto questo nella falsa promessa di “addizioni” e “moltiplicazioni”, mentre è con “divisioni” e “sottrazioni”, che abbiamo ancora davvero tanti, troppi problemi.
La Matematica non è mai “opinione”, ma è più che lecito -anzi doveroso- avere una opinione sulla Matematica, specie quando questa è usata in modo scorretto e con costante sperequazione.
Approfittiamo di questo periodo festivo per ripassare, magari cominciando a leggersi il “Milleproroghe”, e chissà che per l’inizio d’anno nuovo non saremo in grado di conoscere la cifra esatta di quanto ci avranno sottratto, di quanto si saranno divisi, ancora una volta, sempre gli stessi “calcolatori”.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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