La proposta rilanciata dai leghisti Calderoli e Maroni di rinchiudere i terroristi islamici all’Asinara – proposta formulata da un sindacalista della Polizia – non può essere tecnicamente presa in considerazione, come spiegherà più avanti su Sardegnablogger Giampaolo Cassitta. Non voglio nemmeno annoiarvi sul dovere di preservare e valorizzare la ricchezza ambientale e paesaggistica dell’Asinara, un paradiso sulla Terra che ben altra considerazione meriterebbe e un prezzo già troppo alto ha pagato allo Stato. Io mi limito ad un’osservazione di carattere politico riguardante proprio la Lega, che ha immediatamente sponsorizzato questa bizzarra idea. Mandare i terroristi all’Asinara non può che richiamare la famosa minaccia “ti sbatto in Sardegna”. Ti sbatto in Sardegna perché luogo lontano, remoto, inospitale, selvaggio. Ecco cosa continuano a pensare della Sardegna i leghisti, benché il movimento cerchi di darsi un respiro nazionale perché coltiva progetti di governo: una specie di Cayenna, un luogo da togliere alla disponibilità dei sardi per sbatterci la feccia del terrorismo sanguinario. La Sardegna, per loro, è una discarica, ad esclusione di quei quindici giorni in cui molti colonnelli in camicia verde ci vengono in vacanza. Intimamente la Lega è rimasta quella delle origini, della Roma ladrona e del meridione palla al piede. Mi viene in mente che, anni fa, i sardisti programmavano un’alleanza con questa gente, inventando astruse convergenze ideologiche e programmatiche. E vorrei ricordare al deputato sardo Mauro Pili, di cui si segnala una reazione sdegnata alla proposta, che votò anche lui il pacchetto sicurezza del 2008, quello che prevedeva l’istituzione delle carceri di sicurezza nella aree insulari. Un consiglio a Calderoli e, soprattutto, a Maroni: pensate agli affari vostri e cercateli in casa vostra, i luoghi più adatti per rinchiuderci i terroristi. Non dovreste faticare a trovarne.
(la foto è stata scattata da mia moglie all’Asinara, nello scorso maggio)
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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