E’ una delle cose più rozze e pericolose, schifose, in parole povere, a cui abbia assistito negli ultimi anni, questo attacco agli omosessuali e alla loro coraggiosa, esemplare e spero inarrestabile aspirazione a vivere a testa alta nel nostro consorzio sociale. E siccome la famiglia ne resta una componente importante, donne e uomini omosessuali vogliono parteciparvi anche quando scelgono di strutturarsi in genitori e figli. Parlo di civiltà “occidentale”, perché in altre parti la strada è più tortuosa e l’arrivo sicuramente lontano. Mi riferisco ai mondi derisi e insieme imitati da certa destra religiosa, razzista e omofoba, quella delle bugie, dei social usati come arma di menzogna e di terrore: i mondi che queste persone trattano con disprezzo quando dedicano la loro attenzione al fenomeno epocale dei migranti e a cui si ispirano quando trattano certi temi sociali. Degli islamici non imitano la nobiltà, il desiderio di liberarsi di violenza e terrore e consegnarsi alla modernità, il coraggio cosmopolita, la capacità di coniugare fede e laicità, bensì gli aspetti deteriori che i tagliatori di teste ci consegnano: il disprezzo verso la donna, l’omofobia, la violenza, il peggiore integralismo religioso.Non vedete una certa misteriosa, profonda radice unica di cultura tra i persecutori degli omosessuali e quei signori che proclamano i califfati e tra le prime iniziative del nuovo Stato riaprono i mercati delle schiave?
Di questo governo Renzi si può pensare ciò che si vuole. E sapeste cosa ne pensa un anziano signore come me che per tutta la vita ha diviso la sua sfera di valori in sinistra e destra, collocandosi a sinistra. Mi viene un po’ difficile capire questa alleanza “innaturale” sottesa all’esecutivo. Ma mi piace quando sceglie di mettere al primo posto i valori e non i “mi piace” su Facebook. Come ha fatto a esempio la ministra Giannini reagendo alla campagna antigender di questa armata urlante con forconi e fiaccole, come quelle che negli horror b-movie attaccano il castello di Frankenstein. E che nella parodia di Mel Brooks mi fanno ridere, mentre questi ora mi fanno paura perché sono tanti e la storia insegna che quando sono tanti non bisogna più prenderli a ridere. La Giannini, se posso sintetizzare la sua posizione in un linguaggio forse eccessivamente icastico, ha detto alle mosche merdaiole (quei ditteri che sembrano cercare a ogni costo sporcizia anche dove non ce n’è): “Smettete di rompere i coglioni mettendo in giro balle, altrimenti vi denuncio”. Cioè, basta con i genitori che comprano i figli al mercato, con gli omosessuali che insegnano l’omosessualità a scuola, con i bambini che sentono parlare di sesso in classe e quando tornano a casa chiedono di fare porcherie con lo zio (non ci credete? Andate a sentirvi le registrazioni di certi interventi in talune adunate oceaniche): basta con tutte queste calunnie, basta con gli attacchi alla riforma scolastica basati su una teoria gender che esiste solo nei vostri cervelli, altrimenti ve ne assumente le responsabilità.
Magari fosse esistito un corpo sociale capace, in altri tempi della storia d’Europa, di dire queste cose a chi parlava di complotti giudaici. E ora, poverini, questi omofobi spalleggiati da violenti emuli delle ideologie più basse e nefaste della storia recente dell’umanità, il fascismo e il nazismo, ora queste vittime si appellano alla democrazia, alla libertà di parola. Ma la sola libertà che in ogni democrazia non è ammessa è quella di combattere contro la libertà.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Cara Cora (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design