Il 31 maggio si andrà alle urne per l’elezione del “nuovo” sindaco e del “nuovo” consiglio comunale di Porto Torres. Nuovo tra virgolette appunto, perché se facciamo caso, di nuovo non c’è proprio niente se si escludono due candidati che, probabilmente, saranno del tutto marginali rispetto ad una bagarre che non ha niente di interessante.
Vediamo perché. La coalizione di centro sinistra, costruita attorno al PD, ad immagine e somiglianza della coalizione che governa la regione, avrà Mura come candidato Sindaco. Luciano Mura “naviga” nel panorama politico turritano da quando aveva i calzoni corti. Eletto giovanissimo consigliere comunale nel PCI dei primi anni anni ottanta, aveva bruscamente interrotto quella che pareva una brillante carriera politica. Dopo una battuta d’arresto di una decina d’anni, ripropone la sua candidatura nel PDS, come indipendente in quota Comunisti Italiani, nella coalizione che, nel ’97, elegge sindaco Eugenio Cossu, di cui sarà il vice per l’intero mandato. Siede dunque ininterrottamente sui banchi dell’amministrazione turritana da ben 18 anni ricoprendo, oltre alla carica i vice sindaco con Eugenio Cossu, quella di consigliere di opposizione della coalizione che nel 2001, pur avendo vinto le elezioni, ha visto, al ballottaggio, la sconfitta di Enrico Piras ad opera di Gilda Usai , per soli 92 voti. Nel 2005 viene eletto sindaco con i DS, contro la coalizione di centrodestra, guidata da Tonino Tanda, col quale in corso di mandato si coalizza, imbarcando anche il solito perdente Enrico Piras e il PSdAz. Nel giugno 2010 viene rovinosamente sconfitto, al ballottaggio, da Scarpa, durante il cui mandato perde, insieme agli alleati sardisti, il più votato dei consiglieri del PD (quel Ligas di cui si parlerà più avanti) e il primo dei non eletti, Murgia (subentrato in consiglio al posto di Ligas, nominato assessore da Scarpa) passati, entrambi (Ligas e Murgia) nelle fila del PSdAz, che, miracolo delle quaglie, entra in consiglio comunale con un consigliere e ne esce con quattro. Ora Luciano Mura è nuovamente il candidato che il “PD vuole”. Auguri!
La coalizione di centro destra, costruita intorno al PSdAz, che in materia di campagna acquisti non ha niente da invidiare alle più blasonate società calcistiche, avrà come candidato Costantino Ligas, anche lui “politico navigato” che ha seguito quasi tutto il percorso del Luciano Mura-secondo periodo. Eletto con la coalizione di Eugenio Cossu, lo troviamo all’opposizione durante il mandato di Gilda Usai. Riconfermato consigliere con Luciano Mura sindaco, che lo nominerà assessore alle manifestazioni sportive, canore e balli vari, è infine il più votato della coalizione di centro sinistra con Mura sconfitto da Beniamino Scarpa, il sindaco che Porto Torres ha voluto e che Dio ce ne scampi… Curiose le migrazioni di Ligas in quest’ultimo mandato, che lo ha visto passare dal PD all’UPC , un “ritorno a casa” lo aveva definito in un’intervista, in realtà una ricerca di casa… e di poltrona dove mettere radici, evidentemente poco solide, vista la successiva virata verso il PSdAz che gli ha offerto, probabilmente, maggiori garanzie per la realizzazione delle sue “aspirazioni”, politiche e non. Dunque, in un periodo in cui si danno gli ultimi colpi alle ideologie proprie del secolo scorso, Ligas attraversa tutto il panorama da sinistra, al centrodestra per approdare ad un partito indipendentista, il PSd’Az, che è stato il vero manovratore dell’amministrazione cittadina di questi ultimi quindici anni. Sarà Costantino Ligas destinato al ballottaggio con Mura? Non è improbabile.
La coalizione di centro, costituita da Autonomia Popolare, nata per il rifiuto del PD di imbarcare l’ex UPC di Enrico Piras in coalizione, candida a sindaco Massimo Mulas. Mulas era stato eletto consigliere comunale con il partito-azienda di Piras nella coalizione che era stata sconfitta da Luciano Mura nel 2005. Nel febbraio 2009 Enrico Piras, grazie al suo potere sulle diverse cooperative e imprese di servizi che ha messo su in questi ultimi decenni, riesce a fare eleggere l’ineffabile Massimo Mulas consigliere regionale nella coalizione di centro destra di Cappellacci vittorioso su Renato Soru, il vero nemico da abbattere, secondo le dichiarazioni che Piras rilasciava in quel periodo a tutta la stampa regionale. A metà circa della legislatura, il nostro Mulas passa all’opposizione, giusto in tempo per posizionarsi col centrosinistra durante la campagna elettorale per le comunali e le provinciali e successivamente per le regionali, che lo vedono candidato (non rieletto) con la coalizione che sostiene Pigliaru. Oggi che ormai Piras pare destinato ad un inevitabile tramonto, si candida… in mezzo a un guado, tenendo saldamente in mano la ciambella salvagente che offrirà ad un probabile ballottaggio. Sarà l’ago della bilancia??
E poi c’è Gilda, Gilda Usai, maestra elementare in pensione e candidata di professione, forse trent’anni in consiglio comunale, scranno ereditato dal marito, Rodolfo Cermelli, prematuramente mancato, negli anni ottanta, mentre era sindaco in carica. Che dire? Non c’è niente da dire: la sua candidatura appare anacronistica, improponibile, perdente e senza senso, se non quello che vuole rompere le balle al PSdAz, nel quale era entrata con velleità regionali e dal quale è stata cacciata con ignominia… La rivincita se l’è presa firmando le dimissioni dal consiglio: l’undicesima firma che ha decretato la caduta di Beniamino Scarpa e l’arrivo del commissario straordinario (chediocheloconserviperiprossimicinqueanni ma purtroppo non è possibile!) e già questo l’avrebbe dovuta appagare, e invece no! una patetica forzatura la sua candidatura! Contenta lei….
Che dire, poi, di Maurizio Zolesi, grillino, e di Nicola Franca, indipendentista spinto? Riusciranno i nostri sconosciuti eroi a varcare la soglia del palazzo? Poco probabile, anche se qualche chance in più ce l’ha indubbiamente Zolesi non foss’altro per l’etichetta ufficiale del M5S che i grillini turritani sono riusciti a ottenere tra una zuffa e l’altra: sono in venti, ma dilaniati da lotte intestine…
Il movimentocinquestelle, che se avesse avuto una pur piccola capacità politica, se la poteva certamente giocare alla grande sfruttando il malcontento, la crisi devastante e l’antipolitica dilagante. Invece ha dimostrato di non essere ancora pronto, sia per mancanza di personalità, sia per totale assenza di programma, sia per manifesta ignoranza dei fondamentali della politica e dell’amministrazione dei suoi venti militanti turritani. Un treno perso, insomma, e credo che non ne passeranno altri per loro, vista ormai la parabola discendente anche a livello nazionale.
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
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