Io, una volta, nello spazio di una sigaretta ricordo di aver ripetuto tutto Pirandello, prima di entrare in aula a sostenere gli orali della mia maturità. E, nel tempo impiegato a coprire la distanza tra il secondo termosifone sulla destra, nel corridoio, e la cattedra della commissione, pure tutto Svevo. “Tenisseve ‘na sigaretta?” “Non gliela date. È una scusa. Voi vi distraete e chill ve fott”. Non gliela do, e non per paura che mi fotta, ma perché in vita mia ho fumato solo i due mesi precedenti il mio esame di maturità. Di nascosto e a scrocco. “Tenisseve ‘na sigaretta? Nun ‘o state a senti’. Je nun song malament, je nun fott a nisciuno” “Signorina, voi dategliela e poi vedete se non è come dico io”. Guardo ad entrambi, con rimprovero a chi mi mette in guardia e con dispiacere all’altro. Il treno porta ritardo. Sul binario opposto, un uomo in giacca e cravatta si accende una sigaretta. “Ne tenisseve ‘n’ata, ‘o zi’?!”. Chiedere gridando e saltare sui binari per ottenere son tutt’uno. Qualche minuto dopo ed è qui, di nuovo davanti a me, che gira in tondo con in bocca il bottino del suo scrocco. Dice che, mentre fuma, gli viene più facile ricordarsi le cose. Deve pagare la corrente e l’acqua. Dovrà vendere parecchie Madonne. Tira fuori dalle tasche qualche Padre Pio e sette Madonne di Pompei. Me ne illustra le differenze. Vabbe’, sul maschio e femmina ci arrivavo anche io che non sono un esempio eccelso di pia praticante. Continua dicendo che, ogni volta che dalle tasche esce prima Padre Pio, riesce a scroccare dalle cinque alle otto sigarette nell’arco della giornata e torna a casa col mal di testa, perché pensa, pensa, pensa: più fuma e più pensa. Poi si rivolge a chi mi aveva messo in guardia: “Voi pure pensate, ma non pensate bene, pensate a male. Fumat’v ‘na sigaretta pur vuje e vedrete che i pensieri cattivi non vi fottono” gli dice. Continua rivolgendosi a me: “Je nun aggio studiato ma m’arricordo di uno scrittore che aveva scritto di uno che non si levava ‘o vizie ‘e fuma’. Lo diceva sempre, era stato pure in cura, ma niente. Era cchiù forte ‘e iss chillu vizie. E m’arricordo ‘e ‘n’at che diceva ca simm tutt mascherat, l’uommene. Simm tutt ‘na specie ‘e Zorro senza cavallo e ‘sta vita è ‘nu teatro”. Svevo e Pirandello, penso. La mia maturità. Ma lui è stato bravo ed ha aggiornato i programmi in base alle esigenze: “Tenisseve ‘n’euro pe’ v’accatta’ ‘na Maronna? Cu ‘n’euro e mmiezz ve mett pur a Padre Pio”.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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