Questo post è tutta una scusa per farvi sapere che noialtri di Sardegnablogger saremo a Sedilo (ma quanto mi piace dire “noialtri”, come Bersani o Palmiro Cangini!).
Le letture di noialtri di Sardegnablogger sono state comprese in una rassegna culturale articolata in vari appuntamenti, organizzata dalla Consulta Giovanile del paese più geograficamente al centro della Sardegna che si conosca: vi rendete conto?
Ad Arzachena, il 29 agosto, fummo noi a promuovere ed autogestire l’evento. Stavolta ci hanno ingaggiati, ci hanno persino riconosciuto un simbolico rimborso spese. Ma vi rendete conto?
Veniamo al punto. Ad Arzachena invitai i miei genitori e speravo ardentemente di non deluderli. Durante lo spettacolo studiavo le reazioni di mio padre, le sue espressioni facciali: smorfie e sorrisi di babbo sono da sempre il criterio di valutazione che ritengo più attendibile per capire se un intrattenimento funziona o no. Speravo di non deluderli, l’ho già detto, ma speravo soprattutto di non costringerli a fingere approvazione, come accadde a due altri genitori di mia conoscenza per l’esibizione di un figlio. Ho fatto tutto questo giro per raccontarvi la seguente storia.
Dunque, due genitori borghesi abituati da sempre a navigare in mezzo a soldi ed affari si ritrovarono a fare i conti con una figlia adeguatamente capricciosa ed aspirante attrice.
Che la piccola avesse velleità nel mondo della recitazione inorgogliva i due capofamiglia, immagino convinti di poter nobilitare il casato attraverso le gesta sul palcoscenico della ragazza.
Lei chiese di poter andare a studiare in una prestigiosa scuola teatrale americana, babbo e mamma allargarono i cordoni della borsa e colà la spedirono, assai speranzosi.
Alcuni mesi dopo vennero raggiunti da una telefonata dagli Stati Uniti e ne furono commossi. La figlia li invitava alla prima teatrale di uno spettacolo in cui lei stessa avrebbe interpretato una lunga parte,
Babbo e mamma si precipitarono a prenotare albergo e volo per New York, mai avrebbero potuto perdere il momento in cui la gloria baciava la loro prediletta, coronandone il talento.
E venne il giorno trionfale. Babbo e mamma si tenevano teneramente la mano seduti nella loro poltroncina, in attesa che il sipario si alzasse svelando la prima scena.
Eccola, la prima scena. E c’era anche lei, la figlia, ormai attrice fatta.
Stava a terra. Coricata, sdraiata, stesa, supina ed immobile sul palcoscenico.
Le avevano assegnato la parte della morta. E lei la recitò senza sbavature per tutto il primo atto.
Non so se babbo e mamma volati dall’Italia e New York fossero riusciti a cogliere il talento della figlia in quell’interpretazione. Non me ne sorprenderei: l’amore
Quel che mi auguro io e che mio babbo e mia mamma – assistendo ad uno spettacolo di Sardegnablogger non si trovino mai nella stessa condizione, col cuore lacerato tra amore incondizionato e cocente delusione.
Credo di poterli e potervi rassicurare: alle ore 18 del 25 ottobre, a Sedilo, nessuno dei nostri autori reciterà la parte del morto.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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