C’ho un dubbio che, di tanto in tanto, fa capolino nella mia esistenza. Non ogni giorno, no. Ma almeno un paio di volte al mese bruscamente si riaffaccia e poi, con la stessa rapidità con cui è arrivato, se ne va. Lasciandomi comunque priva di certezze.
Vengo al dunque: voi come procedete quando vi fate il bidet?
Innegabile che cavalcare il destriero di ceramica e procedere alla detersione delle parti intime con la faccia rivolta verso il muro è postura riservata e comoda, molto perbene diciamo. Consente di indirizzare il getto dell’acqua corrente direttamente sulla parte, consigliabile dal punto di vista igienico, e di poter operare liberamente col dispenser del detergente durante il lavaggio. Eventualmente il problema si presenta sia per i maschietti sia per le femminucce che, in quel frangente, indossano i pantaloni. Spingerli quanto più possibile verso le caviglie non mette al riparo da fastidiosi incastri tra stoffa e scarpe, nonché da strane acrobazie e contorsioni per risollevarsi ad operazione finita.
Volgere le spalle al muro, invece, svincola dal problema “pantaloni”, ma presenta una serie di complicazioni e grattacapi legati principalmente al fatto che si è costretti ad operare senza l’ausilio della vista. I rubinetti e il detergente stanno alle nostre spalle e dobbiamo procedere a tentoni. Il rischio di sparare un getto d’acqua bollente, o ghiacciata, direttamente sul nostro orifizio anale è concreto e di non facile gestione.
E comunque, nonostante la replica dell’incognita fronte/retro mi si ripresenti periodicamente ed io non addivenga ad una soluzione lampante ed esplicita che mi spiani le rughe della fronte una volta per tutte, alla fine dico tra me e me – l’importante è non sedersi di lato – e la vita torna a sorridermi.
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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