Bisogna essere terribilmente folli per amare un personaggio che non esiste. O febbrilmente adolescenti. Quando poi convivi con il suo mondo e cominci anche a dire le sue battute sei fottuto. Giuda ballerino! Ecco, dal 1986 seguo con interesse e amore il vecchio old boy “Dylan Dog” che quest’anno compirà i suoi primi trent’anni ma, rispetto a me, i suoi sono tutti “non compleanni”. Ero un giovane ventisettenne quando acquistai “L’alba dei morti viventi” (che ho, chiaramente, ben conservato insieme a tutti i numeri) e mi colpì subito quel tratto strano, quasi incredibile del disegno. Inizialmente non mi piaceva poi, nel tempo, ho capito la bravura e la bellezza dei tratti di Angelo Stano che rimane, almeno per me, l’unico, vero e grande disegnatore dell’indagatore dell’incubo. Angelo Stano, compie proprio oggi, il giorno dell’Epifania, 62 anni. I suoi disegni sono inconfondibili e le prospettive ricordano quelle del pittore Egon Schiele. Non ha disegnato moltissimi Dylan ma il suo tratto è inconfondibile e, oserei dire, sublime. Ormai disegna quasi solo le copertine e di tanto in tanto appare in alcuni speciali a colori. Anche in quell’occasione Stano riesce a camminare in maniera soave, saltellando sulle scenografie e creando incubi anche dove non ci sono. Riesce, insomma, a non banalizzare un personaggio che ha modificato il fumetto italiano come pochi. Dylan Dog è l’ultimo dei romantici, l’inglese con modi indolenti, sembra proprio un italiano, quello che si innamora davvero di tutte, a volte per sbaglio. Il disegno di Anglo Stano lo rende più aulico, più adulto e meno fumetto. Lo rende più spigoloso e meno accondiscendente. Dylan Dog ha una madre eccezionale: ed è Tiziano Sclavi ma suo padre non può che essere Angelo Stano. Tanti auguri Angelo e buon Dylan Dog a tutti.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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