Una disperata adesione all’importante proposta di Francesco Giorgioni
Apro gli occhi e mi scopro su un letto sconosciuto. Come Gregor che si scopre scarafaggio. Un finestrone velato. Riconosco l’ospedale civile. Ricordo che ero appena uscito dalla segreteria dell’Università dove avevo firmato un contratto di docenza. Dovevo attraversare corso Margherita di Savoia per prendere la mia macchina posteggiata vicino al giornale. Poi più nulla. C’è un infermiere. -Sono in ospedale, vero? -Sì. -In che reparto? -Neurochirurgia. -Un ictus? -Ma no. E’ stato investito da un’auto e ha sbattuto la testa. Niente di grave, però. -Cioè? -Una commozione e un ematoma interno. Più qualche frattura: spalla destra e schiena. Domani facciamo un’altra tac e se l’ematoma non accenna a riassorbirsi, lo rimuoviamo noi. Ma è una piccola operazione da niente. L’ematoma si è riassorbito da solo, torno a casa e mia moglie mi racconta cose che non ricordo e – mi hanno spiegato i medici – non ricorderò mai più. Si chiama amnesia retroattiva post traumatica. Dopo la botta ero cosciente ma tutto ciò che ho fatto e detto nei due giorni successivi non esiste più nella mia vita. Perché la vita vera è quella che ricordi, non quella che hai vissuto. Ed ecco la sirena, che quindi fa parte soltanto della vita di mia moglie, non della mia. Marilina risponde al telefono e sente l’ululato. Diverso, però, come attutito. Poi la mia voce. Metallica, formale, quasi sconosciuta. – Ciao, stai tranquilla. Mi è successo qualcosa e mi stanno portando al pronto soccorso. Non spaventare le bambine. Mi trovi lì. Click. Lei resta impietrita e squilla ancora il telefono. Ancora la sirena attutita e la mia voce estranea. – Ciao, stai tranquilla. Mi è successo qualcosa e mi stanno portando al pronto soccorso. Non spaventare le bambine. Mi trovi lì. Ed ecco perché Marilina ogni volta che sente una sirena mi vede ferito e soprattutto rincoglionito a livelli inusuali persino rispetto al mio normale rincoglionimento. E dopo un sacco di anni la cosa le fa ancora paura. Seccante, perché come tu acutamente ci fai notare, caro Francesco, di sirene ogni giorno ne sentiamo tante.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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