Ciao, sono Patrizio e sono dieci giorni che non faccio più il libraio.
Si, lo so, all’inizio è stata dura, ogni mattina mi alzavo con la scimmia di via Tola sulla schiena. Via Tola esiste anche senza l’Officina, anche se passarci così, senza poter sollevare la serranda è una condanna che non avrei voluto. Via Tola è sempre all’angolo con via Satta S. (niente è cambiato, neanche l’equivoco sulla S).
Per disintossicarmi dal mestiere sto prendendo forti dosi di letture, fino a stordirmi, e per fortuna ho una buona scorta di dosi, e molte me ne arrivano, fra gli inediti di Stradescritte e gli editi di Satellitelibri. La cosa che più mi ha colpito è che i ritmi sono cambiati, la vita riprende colore, le strade non sono più rapide vie per raggiungere la libreria, ma improvvisamente si trasformano in case particolari, negozi, balconi, architetture che prima non notavo, sempre con la scimmia della libreria sulla schiena. Ogni mattina però mi alzo, doccia, vestizione e posizionamento di fronte al pc, seguendo il metodo di Camilleri. Lavoro da casa, ora, ma non se ne parla di farlo in mutande e canottiera, devo essere sempre perfetto, anche se mi sposto da una stanza all’altra, quella che ho trasformato in ufficio. E, cosa che mi fa piacere, enorme piacere, sono tanti i colleghi librai che mi chiamano per parlare di come va il mondo editoriale. La cosa che non mi fa piacere è che spesso ricevo chiamate di colleghi che vogliono iscriversi all’ ALA (Associazione Librai Anonimi) Librai che non ce la fanno più. E allora devo trovare le parole giuste per convincerli a spingere sull’ acceleratore, ché loro son giovani e hanno le energie. Che c’è bisogno di persone che prendano in mano un libro per leggerlo prima di consigliarlo, e non solo per passarlo allo scanner computer/cassa. So che questa è la mia prima presenza a queste riunioni dell’ALA, forse ce ne saranno altre, spero che i tanti che si sono iscritti presto ricadano nel vizio, spero presto di ricaderci anche io, a dirla tutta. Magari non sarà più in via Tola, angolo via Satta S. ( e mi mancherà questo giochetto) ma spero proprio di materializzarmi presto in un’ altra Libreria. Come dite? Non sono ancora disintossicato?
Forse perché non ne ho voglia.
Ri-ciao, sono Patrizio e da dieci giorni non faccio più il libraio (forse)
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
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Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
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Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
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