C’è qualcosa di nuovo sotto il sole della Sardegna, che si appresta ad ingiallire le colline e rendere il paesaggio “brullo”. C’è qualcosa che, lentamente ma inesorabilmente, cammina sotto il segno della difesa della propria terra. Quel qualcosa viene premiato da dei cittadini che si rendono conto di far parte di un luogo da difendere e provare a mantenere integro. Si è tanto parlato in questi mesi delle trivellazioni della Saras, del progetto Eleonora d’Arborea e la stessa Saras si è prodigata nell’acquistare pagine pubblicitarie nei quotidiani sardi (soprattutto l’Unione, a dire il vero) per provare a dipingere la sua storia come quella di una famiglia del Mulino Bianco, dove tutto è dolce ed armonioso. La campagna (prodotta dallo staff di Gavino Sanna, un sardo) non ha evidentemente colpito ad Arborea, dove domenica è stata eletta sindaco Manuela Pintus, una giovane quarantenne che era a capo del comitato contro il progetto “Eleonora d’Arborea” progetto che intende trivellare i terreni della propria cittadina e la Pintus è tra le protagoniste del comitato che contrasta fortemente questo progetto ritenuto, a ragione, assolutamente pericoloso per l’impatto ambientale. Da queste parti, un ex parlamentare ed ex sindaco come Giovanni Marras ha preso meno della metà dei voti raccolti dal nuovo sindaco. C’è qualcosa di nuovo sotto il sole di Sardegna. La comunità compatta di persone che lavorano all’interno di un sistema agricolo ha premiato chi intende lottare ed opporsi a progetti a dir poco indecenti. Ad Arborea si vive per il latte e le oltre trentacinquemila mucche (in media otto mucche per ogni abitante) lo testimoniano come lo testimonia l’azienda 3A che di recente ha attivato il primo minirigassificatore dell’isola. Il nuovo sindaco sembra avere le idee molto chiare su quello che intende fare e non è soltanto la guerra – legittima – contro il progetto della Saras, ma ha dichiarato di voler istituire un osservatorio sull’inserimento del lavoro dei giovani, sul tasso di abbandono scolastico e sul decremento del numero di laureati nel suo paese. Intende pensare al decoro cittadino recuperando alcuni stabili e sostenere l’economia di Arborea supportando le aziende: dalla 3A a quelle più piccole che fanno da supporto alla filiera. C’è qualcosa di nuovo sotto il sole di Sardegna. Qualcuno che è riuscito a scuotere le coscienze, a presentare un programma diverso dagli altri, a tentare di dire no a chi ha progetti furbescamente dipinti per i sardi ma, in realtà, utili solo ai propri interessi. Grazie Manuela Pintus nel farci notare che il terreno si può arare in molti modi e seminare in maniera organica e più naturale. Quel sole che dipinge di giallo la Sardegna, sorride sincero. Questa terra ha bisogno di gente come Manuela per poter respirare e per poter ripartire. Un piccolo paese dell’entroterra ci ha appena insegnato che a volte la pubblicità non incanta, come non incantano le parole vuote e ripetitive di chi svende, per pochi euro il proprio territorio. C’è qualcosa di nuovo da imparare sotto il sole di Arborea.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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