Donne, se ci va tolleriamo pure la tavoletta del water lasciata sollevata con menefreghismo; il tubetto del dentifricio strizzato male; i calzini abbandonati accanto al piatto doccia e non riposti nel cestello della lavatrice e quel che decidiamo possa essere tollerato perché tutto sommato non ci dà poi così fastidio e, suvvia, fa parte di lui. Ma se abbiamo il sospetto, anche solo fugace, che durante quella lite ci abbia afferrato i polsi con troppa fermezza; se per un attimo abbiamo l’impressione che lui eserciti un controllo che intacca la nostra dignità, la stima che abbiamo di noi stesse e la nostra voglia di vivere… allora molliamolo. Perché un sospetto segnala sempre qualcosa e sovente ci avverte che di un uomo così non ce ne facciamo nulla. E’ un segnale per il quale attendere un miglioramento è spesso inutile: può solo peggiorare. Talvolta è un avviso sfumato che preannuncia qualcosa di peggiore, non dovremmo ignorarlo.
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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