Nella sua declinazione politica, il fenomeno Renato Soru sarà sempre identificato con la battaglia contro il cemento sui bagnasciuga sardi e con il Piano paesaggistico, nemico degli speculatori immobiliari. Cemento e turismo sono due cose diverse: il primo serve in modiche e ben calibrate quantità, superate le quali si finisce col deturpare l’Ambiente. L’Ambiente, con la A maiuscola, la più importante risorsa del comparto in Sardegna. Una città lineare di residence sviluppati lungo le coste sarde, ma disabitati per nove mesi all’anno, provoca più danni che benefici all’economia della nostra Isola.
Ora, Renato Soru una spiegazione dovrà pur darcela per questo progetto promosso da una sua società sulle rive del Comune di Arbus, in località Funtanazza. Prima che si mettesse in politica, l’allora mister Tiscali acquistò una malconcia colonia marina con l’intento di recuperarla e farne un albergo. Pochi giorni fa la Regione ha dato il suo benestare al programma di riqualificazione che, però, non comprende solo il restauro dell’edificio esistente. No, prevede anche volumetrie bastevoli a realizzare decine di villette oltre i trecento metri dal mare. L’Unione Sarda ne ha dato notizia domenica scorsa, con una cronaca molto equilibrata. Soru, sulla faccenda, aveva invece dato la sua versione dei fatti con un articolato post pubblicato a gennaio sulla sua pagina Facebook. Ma, personalmente, non credo che quella spiegazione sia sufficiente. C’è, nello stesso uomo, una contraddizione insanabile tra il politico che aveva imposto il blocco alla speculazione sulle coste e l’imprenditore che sulle Coste investe e insegue tenacemente, per un decennio, un progetto di sviluppo immobiliare. Non è in discussione la legittimità del piano – su cui Sardegnablogger curerà altri approfondimenti, nei prossimi giorni – ma la coerenza di chi lo ha proposto. Un politico deve coltivare la coerenza, deve far seguire i fatti alle parole e mostrare di avere realmente creduto in quel che predicava. Altrimenti, la prima cosa che viene in mente è la battuta del Marchese del Grillo: “Io so’ io e voi nun siete un cazzo!” A me pare che Soru non sia stato coerente e credo debba più di un chiarimento. Soru in quanto ex governatore, Soru in quanto segretario regionale del Pd, deve dare conto delle sue azioni a chi ha creduto nella sua franchezza, quando sul cemento decretava certe rivoluzionarie posizioni. Forse neppure le spiegazioni sapranno essere sufficienti. Di certo non può bastare un post su Facebook.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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