Una delle cartine di tornasole e biglietto da visita della gestione amministrativa regionale, è sicuramente il suo sito istituzionale.
C’era una volta un sito che, con piacevole meraviglia, cominciò a subire una trasformazione positiva e profonda in termini di utilità, praticità e trasparenza. Una evoluzione che gli fece raggiungere persino importanti riconoscimenti e premi a livello comunitario. Nel sito infatti, cosa che prima non era possibile fare, l’amministrato poteva trovare con inaudita facilità tutte le notizie inerenti all’attività parlamentare di Giunta e Consiglio, le delibere e decreti in tempo reale, poteva persino trovare, dettagliati e motivati con tanto di nomi e cognomi dei beneficiari o respinti, tutti quei progetti europei dalle sigle più strane, PIT, POR ecc. ecc.
Un sito che poteva essere finalmente consultato da qualsiasi amministrazione locale, offrendo così una guida diretta ed immediata alle applicazioni legislative anche se, nonostante questo, molte leggi venivano comunque sapientemente deformate dagli enti locali stessi -che agivano da trasduttore/alternatore con i cittadini- solo perché in contrasto con gli interessi e le mire di chi quegli enti presiedeva e di chi l’aveva votato. Successe per una legge che salvaguardava il territorio ed il paesaggio e che consigliava di costruire meglio, non di smettere di farlo. Successe per tante altre cose, fatti e leggi, che in quegli anni passarono praticamente ignorate e sconosciute per molti. Poi quell’epoca finì, arrivarono altri amministratori e la musica cambiò, anche sul sito.
Sparirono le pubblicazioni in tempo reale e le pagine cominciarono a diventare sempre più simili ad altri mille siti commerciali, una continua e martellante campagna propagandistica per tonnellate di fuffa e bascaramene che solo qualche tempo dopo cominciarono a affiorare e qualche sarda flotta ad affondare, insieme all’economia regionale trascinata in basso da una nuova esplosione di costi e di sperperi in tutti i comparti, dalla Sanità in giù. Ma a molti sardi pesava, doleva ancora il fatto di vedersi sputtanare sul sito regionale per fondi acquisiti per opere o attività mai avviate o avviate giusto il tanto, meglio pensare tutta la negatività possibile su chi la trasparenza la deve applicare su tutti e lo fa, “ma non su di me!” Pochi sindaci si adeguarono al PPR, ancora meno adattarono e adottarono quella dinamicità e trasparenza ne’ per i siti dei loro enti, ne’ per gli atti prodotti, ne’ tantomeno per le politiche applicate.
Si tornò in pratica al feudalesimo degli usceri, se ne conosci uno, forse, hai le informazioni che ti servono, altrimenti prega. Si rintuzzarono e rinvigorirono anche le altre, di conoscenze, quelle che quei fondi li distribuivano non in base alle direttive europee -che prevedevano destinazioni e funzioni ben diverse- ma piuttosto in base alle necessità ed accordi elettorali, parentali e persino strumentali. Cronache di questi giorni.
Strano, su tutto questo, appariva però il prolungato silenzio del partito che alla trasformazione positiva di quel sito ed anche a quell’altra, quella che vedeva una Sardegna riprendersi le sue responsabilità a testa alta ed affrontarle, risolvendone parecchie come quel buco nella Sanità trovato nel 2004, senza farlo pesare ai sardi, un buco che guarda caso ci ritroviamo identico oggi, dopo che c’era una volta un tale Ugo “Merda” [cit.] oggi grande cavalcatore di cause autoctone, ammiraglio di quella smarrita flotta e di quei smarriti quattrini. E smarriti paiono vagare ancora oggi i sardi, ancora più smarrito vaga quel partito, naufragando persino sui campi da golf a buca-uno, buca-dua e buca-lotto, al ritmo di mi ricordo montagne verdi, e le corse di una pallina… (ed un “a piantare basolu siat!”, mi giunse, dalla Regia).
Quel sito è ancora così, forse un po’ meno “trombone” ma senza dubbio molto “in sordina”, un piffero, come quell’altro di Firenze, eppure incantatore.
Sembra essere tutto questo una fiaba, una favola la cui fine pare non giungere mai e la morale non esistere più, come quel sito nonostante qualcosa si sia avvicendato, ma è solo un altro “Giudicato“, con ancora troppi pre-giudicati sulle spalle.
Favole & Fiabe che stiamo scrivendo e vivendo tutti noi, nessuno si senta escluso.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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