Solo il mondo musulmano può opporsi e neutralizzare la follia dei suoi estremisti islamici. È nel suo stesso interesse, nella logica del buon senso. Elenco due semplici ragioni, da cittadino medio che parla ad altri cittadini medi. Sapete quale religione professava il novanta per cento delle vittime degli attacchi terroristici dell’Isis? La religione musulmana. Ripeto, il novanta per cento dei morti per mano di estremisti islamici sono musulmani, difendersi e denunciare questa minaccia dovrebbe essere priorità assoluta per i seguaci di questa confessione. Seconda ragione: l’Isis creerà altra miseria, altra fame, col terrore toglierà le residue possibilità di occupazione e affrancamento a chi in Africa e in altri paesi in via di sviluppo vuole restarci. Perché se l’Isis e le altre organizzazioni terroristiche islamiche colpiscono non più in Europa, ma cercano di affondare a colpi di Kalashnikov le economie turistiche di paesi africani e mediorientali, il risultato non potrà che essere la prosecuzione dell’Esodo verso l’Europa, nuova miseria, altra disperazione.
Non potranno fermare l’Isis le guerre di civiltà augurate dagli estremisti nostrani, non saranno misure di sicurezza più severe ad impedire che una squadraccia di folli possa approdare su una spiaggia con mitragliette in pugno. Chi vive nei Paesi dove certa follia si sviluppa, deve battersi perché la linfa vitale che la alimenta venga prosciugata. Deve evitare omertà e compiacenze e scegliere la denuncia. Solo voi, fratelli Musulmani, potete salvare voi stessi e tutti noi.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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