Cos’è il genio? La battuta fulminea, quella che resta per tutta la vita perché a raccontarla nei modi e nei gesti è davvero geniale? Alberto Sordi è un gigante. Ha interpretato e in alcuni casi diretto moltissimi film: alcuni bellissimi, altri così così e alcuni decisamente sotto tono. Capita per un attore e capita in un mondo complesso come il cinema. Però il medico della mutua (regia di Luigi Zampa) e il marchese del Grillo (diretto da Mario Monicelli) rimangono sicuramente due capolavori. La sprezzante e terribile battuta del Marchese: “Ma io so’ io e voi nun siete un cazzo!” resta come una pietra miliare nei trattati di sociologia di questo paese,sempre pronto ad innamorarsi di chi ostenta e si fa sempre i fatti propri. Il medico della mutua, invece, è un trattato di antropologia di un mondo (uscì nel 1968) che probabilmente è quasi scomparso più ma che è figlio di un provincialismo bonaccione, dell’aiutino, del “volemose bene” che ancora da qualche parte esiste.
Se andate su youtube trovate oltre al film integrale anche alcuni spezzoni di scene e le migliori sono quelle in cui il medico della mutua Guido Tersilli – intepretato da Alberto Sordi – visita nel proprio ambulatorio i pazienti molto velocemente. C’è un piccolo dialogo che vale la pena rileggere:
Medico: Che vuoi? Donna anziana: Venti grammi di salicilato Medico Che ci devi fa? Donna anziana: Devo mettere i pomodori in bottiglia Medico: Boni. (all’infermiera) Falle la ricetta. (poi, rivolto alla donna) E mandami du bottiglie de pomodori”.
Il film era tratto dal libro di Giuseppe D’Agata e narra la “mutualizzazione” della sanità propria di quei tempi. Forse è tutto cambiato ma qualcuno che continua a dire “Io so io e voi nun siete un cazzo” c’è sempre, accompagnato da chi in cambio di qualcosa, due bottiglie di pomodori le rimedia sempre.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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