Vorrei sapere come diavolo faccio io, da sindaco e con la popolazione di Villanovaforru, a costruire qualcosa insieme ai ragazzi africani, se a Roma il Ministro dell’Interno non lascia passare giorno senza soffiare sul fuoco del razzismo, senza ribadire che i migranti sono “diversi” in termini equivalenti a “inferiori”, senza sparare a zero su chi li soccorre, senza comunicare che i porti italiani sono chiusi a chi viene dal mare. In altre parole, senza mescolare politica e demagogia in un groviglio che, prima di tutto, rende pochissimo onore proprio alla carica da lui ricoperta. Salvini dimentica una cosa che, a quanto ho visto, solo “Avvenire” nota apertamente. Lui è legato ai suoi sottoposti da una catena istituzionale fortissima: il ministro siede a un capo, io e tanti altri sediamo lungo la catena o al capo opposto. Prima di prendere qualsiasi posizione pubblica, ha il dovere di riflettere sulle ripercussioni delle sue dichiarazioni, dei suoi tweet, delle sue boutade. Anche le ripercussioni nascoste. Molte delle sue parole, infatti, destabilizzano e inficiano il lavoro di quanti, ad ogni livello delle istituzioni italiane, dalle prefetture alla Guardia Costiera, fino ai sindaci, si prendono cura da anni dei migranti. È un’opera che in tanti svolgono non solo per obbedire a ordini superiori: l’apparato pubblico è ancora ricco di uomini e donne che, quando incrociano il dolore, non voltano la testa da un’altra parte. Salvini crede che condividano tutti il suo pugno duro? Crede davvero che, nel 2018 e dopo le esperienze dell’ultimo secolo, un servitore dello Stato non sappia distinguere i principi cui anche lo Stato deve adeguarsi? Io penso che il Ministro dell’Interno, proseguendo sulla strada intrapresa, raccoglierà prima resistenza sorda, poi disobbedienza, perché non possiamo sempre chiudere gli occhi e tapparci il naso. E magari sarà proprio questa l’occasione per tornare a costruire una società civile più “civile”.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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