A Sassari senti gente che sa di politica ma non l’ha mai praticata a livello, come dire, militante e ti dice una cosa. E cioè che ormai da anni quando vota non sta a sentire più i capi candeliere locali. Senti qualcuno che è dentro le cose perché lavora nel cantiere anziché stare con i pensionati a rompere le balle agli operai, e te ne dice un’altra. Il Pd, a esempio. Si chiacchiera in giro delle prossime elezioni comunali. Il sindaco Nicola Sanna le ha cantate chiare al suo partito: io mi ricandido e vedete voi come metterla. Cioè, se il Pd non lo vuole con sé lui formerà una sua lista. Che abbia torto o ragione, significa che se il partito conferma l’idea di farlo fuori, ci saranno due liste che attingeranno allo stesso elettorato di centro sinistra e di sinistra. Anzi, potrebbero essercene di più se organizzazioni alla sinistra del Pd decidessero di unirsi a loro volta per formare un’altra lista. Non è l’ideale in vista di un ballottaggio, però allo stato attuale non si può impedire a un sindaco uscente di difendere la sua immagine e il suo operato o a una sinistra che non ritiene il Pd di sinistra di mettersi in gioco. Ma ciò che mi colpisce sono i discorsi di certi quadri del Partito Democratico che ragionano in termini di potenza elettorale delle grandi correnti “storiche” che hanno il loro giro e concludono dicendo che “Nicola andrà a sbattere”. Cioè, la sinistra italiana sta affrontando uno dei suoi momenti più tragici dalla caduta del fascismo in poi e loro pensano a Nicola che va a sbattere. E penso che anche il Nicola in questione in questo periodo sia mosso più dall’esasperazione esplosa dopo anni di fuoco amico che da fredde considerazioni politiche. Colpa sua, aggiungo: se si fosse dimesso e ricandidato dopo il primo sgambetto, quando era ancora viva la sua immagine di uomo di sinistra che voleva rompere con il Pd del potere alle correnti e ai gruppi, se avesse mandato tutti a quel paese prima che lo cuocessero a fuoco lento contribuendo a costruire la falsa immagine di un sindaco fallito, ora sarebbe lui a dettare le condizioni. Ma questa sinistra rabbiosa che si azzanna la coda non riesco proprio a capirla. Chi può sapere se davvero alle prossime elezioni amministrative l’aria a Sassari sarà così brutta come appare adesso? E’ possibile che allora la pancia che giustamente ha emesso la sua protesta il 4 marzo, abbia cominciato a digerire, a capire che molte promesse erano illusioni. Può darsi che la destra e i 5Stelle che si contenderanno l’amministrazione della città non siano candidati invincibili come appaiono adesso. Questo a patto che la sinistra, Nicola Sanna compreso, si ricordi ciò che deve essere e si vedano i suoi militanti nei quartieri del Latte Dolce e di Santa Maria di Pisa, al centro storico, nelle scuole, tra gli studenti e gli insegnanti, all’università e soprattutto nei luoghi di lavoro e tra i disoccupati, dando al popolo una risposta non populista alle inquietudini e alla miseria di questa lunga era di passaggio che anche Sassari, come il resto del mondo, sta vivendo.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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