Ha girato tutti gli ambulatori specialistici della zona collezionando referti di ritardo mentale, disturbo dello spettro autistico, problemi di linguaggio… ma no. Lui a casa parla, gioca, interagisce in maniera pertinente coi familiari. Poi gli basta incontrare degli estranei o varcare il cancello della scuola per rinchiudersi nella sua prigione muta. Ansia? Timidezza? Paura?
Niente di tutto questo o forse un po’ di tutto questo. Si chiama Mutismo Selettivo ed è un disturbo ancora poco conosciuto e, appunto perciò, difficile da diagnosticare. Solitamente colpisce i bambini ipersensibili e un po’ schivi, che silenziosamente e inconsapevolmente erigono una barriera protettiva tra sé e il mondo. Bambini che involontariamente disinnescano il linguaggio in presenza di situazioni ansiogene. Disturbo che, se non diagnosticato e trattato tempestivamente, si trascina fino all’adolescenza con pesanti ripercussioni sulla sfera psichica.
La mamma di un bimbo affetto da mutismo selettivo scrive alla Redazione di Sardegnablogger affinché l’aiutiamo a far conoscere il dolore e l’isolamento che vivono le famiglie che affrontano questo problema, finora troppo sottovalutato e ignorato. Esiste l’Associazione Italiana Mutismo Selettivo -A.I.Mu.Se onlus, un’associazione di volontariato che si occupa di diffondere la conoscenza di questo disturbo, di supportare le famiglie, fare da tramite con la scuola e con i professionisti che, finalmente, ha un referente anche in Sardegna. Regione nella quale il fenomeno del mutismo selettivo è accentuato dal bilinguismo. Questo perché molti bimbi, abituati a parlare in lingua sarda, accentuano l’ansia se devono esprimersi in italiano. Problema che si presenta in una doppia veste, sia per il bilinguismo sardo/italiano sia perché abbraccia anche il multilinguismo che ovviamente si sta creando.
L’associazione ha un sito e una pagina facebook. Per ridare la voce ai bimbi privi di parole…
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.020 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design