Sarà capitato senz’altro anche a voi di morire di un dolore immenso, di permettere, poi, al tempo di scorrere nel mezzo -rivelazione: il tempo lo farebbe comunque, anche senza il vostro permesso- e di riscoprirvi, a distanza, attore non protagonista di un orrore piccolo, risibile, quasi comico. Era pomodoro e lo credevate sangue. Un effetto speciale. Ripetete con me: effetto, non affetto speciale. Effetto.
E’ stato bello? Vi è piaciuto? Bravi! Ma è passato (no, qui il pomodoro non c’entra, passato nel senso di andato, finito, morto, defunto, finish).
A me capita sempre. Amo grande come una casa e invece, dopo, era una stanza, di solito il ripostiglio dove le cose si parcheggiano senza cura né disciplina e le scorte d’olio per mangiare stanno assieme alle scope e ai panni Vileda senza pretese di nobiltà. Quando ero piccola la corte di casa dei nonni mi pareva un paese. La nonna tirava i fili sulle “forcelle” e vi stendeva le lenzuola per metri e metri. E al nonno avanzava ancora tanto di quello spazio per buttare a terra il suo sacco di iuta squarciato sul quale mettere a seccare le noci fresche! E a noi nipoti avanzava ancora tanto di quello spazio per giocare a calcio e ai briganti (sì, io giocavo a calcio e facevo tanti gol e tanti falli, ed ero pure il capo dei briganti assieme al nonno)! Quando i nonni sono morti sono ritornata in quella casa. Le forcelle ancora nella corte, ma nude. I tegami di coccio ancora in cucina, ma orfani di sugo. Gli scarafaggi ancora neri ma, ora, chi spaventano più? E poi le distanze. Minime, corte. Alla zuava. Dalle noci del nonno alle lenzuola della nonna meno di tre passi delle mie gambe. Solo due tra le forcelle e la tana dei briganti di noi piccoli. Il tempo non è un signore, è un sarto. Ti aggiusta le illusioni. Qua la spalla pende un poco, qui la manica è troppo ampia, lì il risvolto è troppo lungo. Tagliare, tagliare. Modellare, modellare. Ecco, adesso ti calza che è un amore, cucito addosso, seconda pelle. E, così, di tanto vissuto non ne portiamo addosso che il riassunto. Peccato. Siate ampi.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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