Quando penso a Toro Seduto ritorno indietro nel tempo, quando camminavo con i libri legati alla “cinghia” e tra loro c’era sempre un giornalino di Tex Willer. Quello che stava dalla parte degli indiani e per me e per quelli della mia generazione era un passaggio importante, fondamentale. Come Toro Seduto, che pare sia nato il 4 dicembre del 1831 (la data di nascita è, chiaramente molto poco veritiera ma a me piace pensare che sia nato proprio il 4 dicembre) a Grand River e faceva parte della tribù dei Sioux.Ho sempre amato moltissimo i nomi degli indiani. Rappresentano la fotografia del personaggio e, in qualche modo, ne disegnano le gesta.Uno come Toro Seduto poteva essere solo un guerriero e poteva sposare solo una come Porta affascinante o Capelli Lucenti che, purtroppo, morì dopo il parto.Lui, Toro seduto, divenne saggio da piccolo: a soli vent’anni, quando dalle nostre parti si è ancora stupidi. (ce lo ricorda la bellissima canzone di Guccini: “a vent’anni si è stupidi davvero, quante balle si hanno in testa a quell’età).Toro Seduto, da saggio, capisce che la terra, di cui lui è figlio, è stata troppe volte violata dall’uomo bianco che gli ha rubato con guerre cruente il Minnesota. Però Toro Seduto è lo splendido protagonista della battaglia del Little Bighorn dove il borioso Generale Custer il 25 giugno del 1876 viene sonoramente sconfitto.In realtà Toro Seduto non partecipò personalmente alla battaglia ma furono due guerrieri tra cui il grandissimo Cavallo Pazzo che ha scorrazzato in moltissime storie di Tex Willer.Il grande Toro Seduto du costretto ad arrendersi il 19 luglio del 1881 e dopo molte peripezie ritornò nella riserva indiana di Standing Rock, nel Sud Dakota. Fu ucciso, in maniera barbara, da alcuni scagnozzi dell’agenzia indiana, chiaramente non amici di Tex.Ho amato e amo moltissimo Toro Seduto. La sua voglia di esseri, il suo amore per la terra. Amo la sua voglia di riscatto, il suo riconoscimento al valore dei nemici. Lo amo per quella strana forma di ribellione che tra origine dal profondo amore per la sua gente.Toro Seduto, come Tex Willer, Cavallo Pazzo, Volpe argentata, Lince colorata, Geronimo, Coda Chiazzata, sono pezzi della mia vita, del gusto di ribellarsi e della curiosità di capire un mondo a volte difficile da decifrare.Il saggio Toro Seduto, che morì a soli 59 anni, è una delle persone che mi ha fatto innamorare del mito dell’America: quella vera, quella degli indiani, del Country, del blues, del bianco e nero: come i bellissimi disegni di Aurelio Galeppini e di Tex Willer.
Giampaolo Cassitta.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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