Il personaggio di oggi è Shadiq Khan: origini pakistane, musulmano, figlio di immigrati, Sindaco di Londra. Recentemente ha avuto uno scambio con Donald Trump: origini tedesche, Ateocon ©, figlio di immigrati, Presidente degli Stati Uniti. Parentesi, su “Ateocon” voglio il copyright. Il termine indica coloro a cui non frega una mazza della religione, pensano che la vita sia solo denaro e potere, ma tifano per una società bigotta in cui i diritti dei deboli contino meno di quelli dei forti. Khan e Trump, all’indomani dell’ultimo attentato al London Bridge, si sono confrontati a distanza ricordando al mondo intero non tanto le loro idee in materia di politica estera e diritti umani, quanto la loro capacità di gestire responsabilmente una situazione complessa. Il Sindaco aveva fatto il Sindaco, invitando i londinesi a mantenere la calma. Di solito si fa così, si cerca di mantenere la calma e di dare fiducia: lo fa il comandante durante una tempesta, lo fa il deejay al microfono che parla alla folla danzante per alleggerire una calca improvvisa, lo fa il leader politico che parla al suo popolo in un momento di crisi. La ragione è impedire che la folla passi dalla quiete al caos. Trump invece aveva preso in giro il Sindaco e i suoi indispensabili appelli alla calma, strumentalizzando le sue parole e buttando benzina sul fuoco. Khan aveva risposto: «Non penso che dovremmo srotolare il tappeto rosso per il presidente degli Usa nelle circostanze in cui le sue politiche vanno contro tutto ciò per cui noi ci battiamo».
Di solito, chi –in situazioni potenzialmente esplosive- sottovaluta o va a stuzzicare le reazioni incontrollabili della folla, non fa la figura della persona intelligente, anche perché lo capiscono persino i paracarri che provocare il caos è facile, arginarlo è quasi impossibile. Gli incidenti a Torino, durante la finale di Champions sono stati causati proprio da un impazzimento della folla. E la prima cosa che tutti siamo andati a cercare, in assenza di un attentato, è stato proprio il gesto di un imbecille che avesse provocato la calca. Non il gesto di un fine umorista e neanche quello di un criminale, ma proprio il gesto di un imbecille.
Trump credo non abbia mai fatto il Sindaco. Probabilmente non sa neanche cosa significhi fare il deejay e dover provare a calmare la gente che balla in pista, in caso di incidente. Il fatto che faccia il Presidente degli Stati Uniti non mi lascia tranquillo. Al contrario, sapere che i londinesi hanno eletto Sindaco di Londra Shadiq Khan, origini pakistane, musulmano, figlio di immigrati, mi fa venire in mente che ce la possiamo ancora giocare.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
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