Purtroppo sono stato profetico, quando ho scritto Sa limba de su famine? S’italianu!
L’Italia è all’undicesimo posto nella classifica dei paesi più miserabili del mondo: leggetevi l’articolo di Repubblica.
Perfino l’Indonesia, paese del terzo mondo, sta meglio dell’Italia.
L’Italia …
Quale Italia?
L’Italia vuol dire la media fatta tra il Nord ricco, il Centro benestante e il Sud miserabile.
Chissà che posizione occuperebbe la Sardegna se fosse presa in considerazione separatamente.
Eppure i sardi sono stati buoni.
Hanno fatto i compiti a casa.
Hanno rinunciato alla propria lingua e identità proprio perché gli avevano insegnato a scuola, ma anche la signora Mariella, la moglie del farmacista, che il sardo è la lingua della fame, dei morti di fame.
Il sardo è la lingua dei pastoratzi e degli ignoranti, no?
Per andare avanti, nella vita, ci voleva l’italiano–adesso l’inglese–e del sardo non te ne fai niente.
Ci fai la fame col sardo!
Adesso i sardi la fame la fanno da signori, parlando italiano.
Si muore di fame, ma parlando come i signori.
Ellus ca no?
Morti di fame con eleganza e signorilità.
Ce li avete presenti quelli che da quasi 70 anni dicono che “abbiamo altro a cui pensare, altro che la lingua”?
Sono quasi 70 anni che pensano ad altro che alla lingua e guardate dove ci hanno portato: a casinu!
Del resto, per rinunciare alla propria lingua bisogna odiare la propria identità e noi da quasi 70 anni affidiamo la nostra vita a gente che odia il sardo e l’identità sarda.
Oggi i sardi parlano un italiano improbabile, non hanno la più pallida idea di cosa sia la loro storia, a dargli un’identità basta il mare, ma sono ugualmente morti di fame.
Per dirla in francese: CODDADEDDUS DDUS ANT!
“Ma no!” dirà qualcuno.
“La soddisfazione di sentirti italiano, dove la metti?”
Mangiano pane e italianità e si saziano.
Ma a dirla tutta, la verità, la classe dirigente della Sardegna, la pancia, con l’Italia, se la riempie bene.
Loro sì.
Sono gli altri che si ritrovano anche loro senza lingua e identità, ma solo loro morti di fame.
Su sardu non est mali pagau, su sardu est tontu.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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