Ho 33 anni e vivo con la sclerosi multipla da un po’ di tempo. Sto bene nonostante la stanchezza cronica che non si vede, ma mi debilita più di altri sintomi. Scrivo della SM da tempo e dell’assenza totale di tutela e riconoscimento dei diritti. La Sardegna è la Regione con il primato mondiale di diagnosi di Sclerosi multipla, sia adulta sia pediatrica, sono dei numeri da fare spavento, solo nella nostra regione siamo più di 4000 ammalati: un esercito. E anche un bel business visto i costi dei farmaci che ci forniscono… ma questa è un’altra storia. Comunque, l’ultima mia scoperta assurda, è relativa all’iscrizione alle liste di occupazione alle categorie protette e mostra il paradosso delle nostre Leggi. Io sono una lavoratrice autonoma e la stanchezza cronica, difficile da gestire, si oppone alla tua volontà la mattina quando ti devi alzare da quel letto, e la sera quando ti ci fa buttare dentro nonostante tu sia giovane e abbia voglia di uscire a fare un giro con gli amici dopo una dura giornata di lavoro. Faccio diversi lavori, molte ore alla settimana e, nonostante questo, non riesco a pagare tutto quello che devo pagare. Arrivo a fine mese sempre senza un soldo e ringrazio i miei genitori, che nonostante i miei 33 anni, sono sempre lì pronti ad aiutarmi emotivamente ed economicamente.
Sono una Psicologa e lavoro con Partita IVA, quindi tutto quello che incasso è fatturato, dichiarato e ridotto già da tasse e casse previdenziali e Bonus sulla maternità annuale… Un giorno penso alle categorie protette, ecco, io mi ci iscrivo. Sono stremata, vorrei tanto un lavoro un po’ più stabile, forse ne ho diritto, sfibrata dal non avere un giorno di ferie o di non poter dire una mattina oggi non ce la faccio e chiedere un congedo per malattia. Non è così, perché se non vado a lavorare perdo una giornata, e già non ce la faccio così, figuriamoci se mi assento per via della debolezza.
Comunque, decido di iscrivermi perché, dico, se dovessi partecipare ad un concorso pubblico come Psicologa avrei forse qualche vantaggio in più rispetto ai miei colleghi sani e in forze. Cosa mi rispondono? – Cara Dott.ssa, lei non si può iscrivere perché percepisce un reddito annuo superiore ai 4800 euro, le categorie protette sono per i disoccupati, non può usufruire di questo. – – Quindi io non posso per es. iscrivermi a queste categorie, partecipare ad un concorso pubblico e avere qualche vantaggio derivante dalla mia invalidità per vincere il concorso? – – Assolutamente no.- Mi chiedo che senso abbia tutto questo, ho un’invalidità minima (perché evidentemente non arrivo di fronte alla commissione medica strisciando) riconosciuta per potermi iscrivere a queste categorie, ma siccome appartengo a quei privilegiati che percepisce un reddito lordo annuale superiore ai 4800 non ho nessun tipo di aiuto da questo Stato. Cosa dobbiamo fare? Come ci dobbiamo comportare? Non abbiamo nessun diritto, nessuna tutela.
Ci sarebbero altre mille ingiustizie da raccontare, come l’assurdità della patente speciale. Noi siamo obbligati ad avere una patente speciale (giustissimo!) e a sottoporci ogni due anni alle visite (altrettanto giusto!), anziché ogni dieci, perché, a causa della nostra malattia, la condizione disabilitante potrebbe peggiorare. Noi siamo disposti a sottoporci alle visite ogni due anni, ma è possibile che un malato di sclerosi multipla, che già fa fatica a tirare avanti così, malato stanco e a volte anche depresso a causa della patologia, debba ripagare per intero ogni due anni la quota del rinnovo della patente che le persone “sane” pagano invece ogni dieci anni?
Trovo tutto ciò tremendamente ingiusto…
(fotografia da “fisiomedicine.wordpress.com)
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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