Deve sottoporsi a una visita medica, ha l’appuntamento fissato per le 11 ma è già sul treno delle 6:47 da Poggiomarino. Dice che, quando si tratta del corpo, preferisce far presto presto. Per alcuni funziona così, mi dico: il corpo è un fardello. Un’urgenza da sbrigare. I capelli sono nuovi di piastra e di colore e le mani curatissime. E mi dico ancora che, quanto del nostro corpo portiamo fuori dai tessuti, è sempre tutto in tiro, raramente è piagato. Non è uno stomaco, non è un polmone, non è un fegato né un colon, non è un rene né una milza. Dice che il medico specialista è un uomo bellissimo, uno di quelli che, quando lo vedi, ti si scioglie il sangue nelle vene. A Napoli, San Gennaro può dormire sogni tranquilli se, per una volta, non lo compie lui il miracolo: ci pensa il dottor X, ne fa lui le veci. Io del rosso del sangue, oggi, ho solo la mise. Sono sempre stata una di quelle che non crede ai miracoli. Sono sempre stata una di quelle che crede ci si sciolga solo al sole. E per più di una volta all’anno. Amen
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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